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Smart glasses Ray-Ban Meta: nuova sfida per la privacy?

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Scopri i nuovi occhiali smart di Ray-Ban e Meta: cosa fanno, quali sono i rischi per la sicurezza e come proteggere la tua privacy e…

Panda SecurityOtt 24, 20258 min read

Scopri i nuovi occhiali smart di Ray-Ban e Meta: cosa fanno, quali sono i rischi per la sicurezza e come proteggere la tua privacy e quella di chi ti circonda.

Meta e Ray-Ban hanno lanciato la nuova generazione di occhiali smart: microfono, registrazione video, realtà aumentata grazie all’IA di Meta, interazioni con il braccialetto smart e molte altre funzionalità utili. E la privacy di chi li indossa e delle altre persone?

Meta è ancora una volta al centro della scena, sia per innovazione sia per mancanza di interesse per la privacy dei suoi utenti: i nuovi occhiali intelligenti della linea Ray-Ban Meta, infatti, sembrano un passo in avanti decisivo nella categoria AI glasses, ma non si capisce bene cosa può fare Meta con le informazioni raccolte dagli occhiali.

In questo articolo parliamo delle sfide per la privacy e la sicurezza poste dai nuovi occhiali intelligenti, dell’uso invisibile dell’IA e di come proteggere la tua privacy.

In questo post:

  • Cosa sono gli AI glasses di Ray-Ban Meta?
  • Cosa cambia nei nuovi modelli?
  • Quali sono i rischi di sicurezza?
  • Quali sono le sfide per la privacy?
  • Come proteggere la tua privacy con gli smart glasses

Buona lettura!

Cosa sono gli AI glasses di Ray-Ban Meta?

Ray-Ban e Meta si sono unite per sviluppare gli occhiali smart del futuro. I Ray-Ban Meta Display sono la nuova generazione di smart glasses connessi a internet: integrano un microdisplay interno, visibile solo a chi li indossa, e si abbinano a un bracciale smart chiamato Neural Band, che interpreta i movimenti del braccio e li usa per controllare funzioni e menu.

Grazie all’integrazione dell’IA di Meta, con questi occhiali puoi:

  • Leggere messaggi e notifiche
  • Rispondere a chiamate o videochiamate
  • Registrare audio, foto e video
  • Guardare brevi clip e reel
  • Usare un navigatore GPS
  • Trascrivere conversazioni in tempo reale
  • Usare app di traduzione simultanea
  • Ottenere informazioni in modalità realtà aumentata

In pratica, i nuovi Ray-Ban Meta sono sempre più vicini all’idea di smart glasses che abbiamo sempre avuto, ovvero un minicomputer integrato che mostra informazioni sulle lenti e con cui possiamo interagire senza che gli altri sappiano quello che vediamo o ascoltiamo.

Ed è proprio qui il problema: l’integrazione dell’IA diventa silenziosa e quasi invisibile, e le persone che ci circondano sono esposte senza saperlo e senza dare il proprio consenso.

Ad esempio, chi impedisce a una persona che indossa i Ray-Ban Meta di registrare un video durante un incontro sessuale e poi pubblicarlo in rete per fare del male all’altra persona? E più in generale, cosa succede ai dati che vengono acquisiti tramite gli smart glasses di Meta?

Quanti dati siamo disposti a condividere con un dispositivo che guarda il mondo attraverso i nostri occhi?

Sfide per la privacy dei Ray-Ban Meta

Quando la tecnologia non si vede, ma ci osserva e ci ascolta, iniziano i problemi. Da un lato è quello che vogliamo: un’integrazione discreta e potente per interagire con un chatbot di IA senza uno schermo da toccare continuamente. Dall’altro lato, però, diventa quasi impossibile sapere se qualcuno sta scattando una foto o registrando un video.

Quando questi dispositivi saranno socialmente accettati e usati da tutti, le conversazioni non saranno mai più riservate e la privacy diventerà ancora più difficile da controllare e proteggere.

Insomma, la discrezione può diventare una nuova vulnerabilità per la privacy delle persone e quindi anche per la loro incolumità in molti ambienti diversi: a scuola, sul lavoro, nelle interazioni con le forze dell’ordine, in ambiti controllati come in tribunale, durante procedimenti sanitari e in molti altri casi.

Il problema a monte: chi controlla i dati?

Se gli smart glasses possono porre facilmente un rischio per la privacy delle persone circostanti, la situazione non è certo più rosea per chi li indossa: gli occhiali registrano immagini, audio, posizione, trascrizioni vocali, interazioni, comportamenti, ricerche, interesse e molto altro ancora.

Una tecnologia così immersiva e di uso continuato rischia di spalancare completamente la porta sulla privacy personale e consentire una profilazione profonda e dettagliata.

Inoltre, Meta è famosa per non tutelare la privacy degli utenti, per cui è inevitabile porsi alcune domande: cosa farà Meta con tutti questi dati? Come faremo a controllarli? Quanto siamo disposti a condividere con un dispositivo che guarda il mondo attraverso i nostri occhi?

A questo proposito, ricordiamo il flop clamoroso dei Google Glass nel 2013 proprio per motivi etici e di privacy. Ora, a distanza di oltre dieci anni, siamo ancora interessati alla nostra privacy o iniziamo a darla per scontata?

LEGGI ANCHE: Meta AI: come negare il consenso alla condivisione dei dati

Problemi di sicurezza degli smart glasses

Il problema principale rimane la privacy, ma in alcuni casi possono presentarsi anche delle situazioni pericolose per la sicurezza personale. I nuovi Ray-Ban Meta, infatti, consentono la navigazione integrata e c’è già chi li usa mentre guida un veicolo o svolge altre attività.

Questo significa che presto la legislazione dovrà adattarsi per regolamentare l’uso degli occhiali intelligenti, in modo da proibirlo in contesti pericolosi sia per chi li indossa che per gli altri.

Infine, gli AI glasses sono un dispositivo connesso a internet, quindi ampliano la superficie di attacco di cybercriminali e aziende che raccolgono dati in modo poco trasparente, e anche questo è un aspetto a cui Meta non fa alcuna menzione.

Insomma, il problema che vediamo per ora è che Ray-Ban e Meta si sono affrettate a commercializzare il loro ultimo prodotto, lodandone gli aspetti innovativi e le potenti funzionalità, ma hanno tralasciato l’aspetto più importante: la privacy e la sicurezza delle persone.

Come proteggere la tua privacy quando usi gli smart glasses

Sappiamo che prima o poi anche tu vorrai indossare un paio di occhiali intelligenti, magari non ora ma da qui a un anno o due. È normale, succede con tutte le nuove tecnologie e siamo i primi ad accogliere con entusiasmo un dispositivo che finalmente sembra davvero intelligente!

Allo stesso tempo, però, quando si inizia a usare una nuova tecnologia è importante seguire alcune buone abitudini digitali, almeno finché la tecnologia non si consolida e le autorità non iniziano a regolamentarla. Vediamo allora alcuni consigli di sicurezza per i nuovi Ray-Ban Meta:

  1. Controlla le autorizzazioni nelle impostazioni: limita l’accesso a fotocamera, microfono e posizione.
  2. Aggiorna regolarmente il firmware per proteggerti da bug e vulnerabilità (siamo agli inizi, per cui è normale che ce ne siano diversi).
  3. Disattiva la registrazione automatica in contesti pubblici o privati e, in generale, rispetta la privacy delle altre persone.
  4. Non usarli alla guida o in situazioni che richiedono attenzione visiva.
  5. Rispetta la privacy altrui: chiedi alle persone se puoi usare gli smart glasses prima di registrare un video o trascrivere una conversazione.
  6. Proteggi la connessione: usa una VPN e un antivirus sul telefono su cui installi l’app dei Ray-Ban Meta, per evitare che i dati trasmessi vengano intercettati.
  7. Leggi le informative sulla privacy delle app e dei produttori di smart glasses che userai.

Gli occhiali intelligenti sono una delle frontiere più affascinanti della tecnologia indossabile; possono semplificarci la vita, ampliare la realtà e creare nuovi modi di comunicare.

Ma ogni progresso comporta anche una nuova responsabilità e l’innovazione non può e non deve esistere senza trasparenza. Per questo il futuro degli smart glasses non dipende solo da quanto sono avanzati e potenti, ma anche da quanto siamo pronti a usarli con consapevolezza e rispetto, sia verso noi stessi che verso gli altri.

Dopo il flop dei Google Glasse nel 2013, siamo pronti a usare i nuovi smart glasses di Ray-Ban Meta? Cosa ne sarà della nostra privacy?

Che si tratti di smartphone, computer o occhiali intelligenti, la tua sicurezza digitale dipende sempre da te. Con Panda Security, puoi proteggere i tuoi dispositivi, i tuoi dati e la tua privacy online, sempre e comunque. Scopri le nostre soluzioni di sicurezza informatica!

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Buona navigazione e buon utilizzo sicuro dei Ray-Ban Meta!

Frequently Asked Questions

A cosa servono i Ray-Ban Meta?

Gli occhiali Ray-Ban Meta consentono, tra le altre cose, di scattare foto e registrare video, ascoltare musica con gli altoparlanti Bluetooth integrati, interagire con l’IA e rispondere ed effettuare chiamate e messaggi.

Cosa posso chiedere ai Ray-Ban Meta?

I nuovi smart glasses di Ray-Ban Meta integrano il chatbot di IA di Meta, per cui puoi chiedergli tutte le informazioni che vuoi riguardo a ciò che vedi in quel momento. Inoltre, puoi controllarli con un braccialetto intelligente per usarli come uno smartphone, ad esempio per registrare video, scattare foto o usare il navigatore GPS.

È legale ovunque usare gli smart glasses?

No. In alcuni luoghi, come scuole, palestre, spogliatoi o uffici, potrebbero essere vietati per motivi di privacy. Anche l’uso alla guida è sconsigliato e potenzialmente pericoloso, perché può distrarre. Prima di indossarli, è sempre bene informarsi sulle normative locali e usare il buon senso, per rispettare la privacy degli altri e la propria sicurezza.

Come faccio a proteggere i miei dati quando uso gli smart glasses?

Ti consigliamo di usare una VPN, per evitare che i dati vengano intercettati sulle reti Wi-Fi pubbliche, e installare un antivirus affidabile su smartphone o computer collegati.

Inoltre, è molto importante aggiornare regolarmente il firmware degli occhiali e disattivare funzioni come fotocamera o microfono quando non servono: è il modo più semplice per ridurre i rischi di accessi non autorizzati o fughe di dati.