Pirateria e streaming illegale stanno aumentando

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Negli ultimi anni, lo streaming gratis illegale e la pirateria sono aumentati moltissimo, sia in Italia e che all’estero. Il motivo è semplice: ci sono…

Panda SecurityDic 15, 202510 min read

Negli ultimi anni, lo streaming gratis illegale e la pirateria sono aumentati moltissimo, sia in Italia e che all’estero. Il motivo è semplice: ci sono sempre più piattaforme e servizi di streaming frammentati e i costi continuano ad aumentare. Così, molte persone cercano delle scorciatoie per non dover acquistare l’ennesimo abbonamento per vedere il Tour de France o l’ultima serie di cui tutti parlano.

Questa ricerca spinge milioni di persone verso app e siti non ufficiali, tra i quali si nascondono molte minacce informatiche, come siti di phishing, download infetti, annunci ingannevoli e così via.

Per capire come ci si arriva e quali sono i rischi reali, seguiamo la storia di una famiglia come tante: Giulia, Matteo e la loro figlia Eva.

In questo articolo:

  • Perché la pirateria e lo streaming gratis stanno aumentando?
  • Quali sono i rischi della pirateria?
  • Alternative sicure allo streaming illegale
  • Come proteggersi dalle minacce online

Buona lettura!

Streaming gratis: una sera qualunque in famiglia

Giulia e Matteo hanno quasi 40 anni e una bambina piccola di nome Eva, che presto compirà 6 anni. Siamo una famiglia normalissima che usa la TV per guardare una serie dopo cena e per far vedere i cartoni a Eva (senza esagerare…). Magari guardiamo anche qualche partita di calcio o una gara di Formula 1 durante il fine settimana, oppure un film quando abbiamo tempo (e forza).

Stasera Eva non ha sonno, così decidono tutti insieme di guardare un nuovo film a cartoni animati. Il problema è che non è incluso negli abbonamenti della famiglia, ovvero Netflix, Prime Video e Sky.

Così, nasce la tentazione: Giulia pensa “vabbè dai, proviamo a cercare un sito di streaming gratis, per una volta non succede niente”.

Il problema: troppe piattaforme e troppi costi

La pirateria e lo streaming illegale causano perdite milionarie alle grandi aziende mediatiche come Dazn o Disney. Ma bisogna anche chiedersi perché i consumatori scelgono di usarli.

Proviamo a fare una somma orientativa di quanto costerebbe alla famiglia di Giulia e Matteo accedere ai servizi di streaming per guardare i programmi che amano:

PiattaformaCosa guardareCosto mensile
NetflixSerie13,99 € senza annunci
Prime VideoFilm4,99 €
Disney +Cartoni per Eva10,99 € senza pubblicità
DAZNSport, soprattutto calcio34,99 € piano completo con il calcio
EurosportEventi sportivi: ciclismo e boxe7,99 €
Prime / AppleFilm più recenti a noleggioVariabile, immaginiamo 20 € al mese per 2 o 3 contenuti in prima visione

Come sempre, i numeri ci aiutano a capire meglio i fenomeni. Per guardare tutti i contenuti video a cui sono interessati, Giulia e Matteo dovrebbero spendere di base 93 € al mese. Senza considerare altri abbonamenti simili, ad esempio per la musica o i giochi online.

Quasi cento euro al mese solo per guardare contenuti in streaming sono molti per la maggior parte delle famiglie. E non si tratta solo di un problema economico ma anche di comodità. Bisogna gestire 7 o 8 app diverse, con altrettanti account, problemi di sicurezza, dati da aggiornare, profili per bambini da configurare e così via.

In più, tutto questo va moltiplicato per il numero di dispositivi di casa: TV connessa a internet, portatile e 2 smartphone (come minimo). Risultato: la frustrazione aumenta e Giulia pensa “no, basta, un’altra app per guardare un cartone o un documentario non la pago. Vediamo se c’è qualche sito dove guardarlo gratis.”

Il primo passo: la ricerca di streaming gratis

Giulia prende il portatile, apre il browser e cerca “cartoni streaming gratis senza pubblicità”, e iniziano a comparire decine di risultati e link dall’aspetto generico, che invitano l’utente ad aprirli per guardare film e cartoni gratis online.

Problemi pratici dei siti di streaming gratuiti

Giulia scorre l’elenco e ne sceglie un paio da aprire in schede separate, e qui iniziano i problemi:

  • Nella prima pagina che si apre il player non parte. E ogni volta che Giulia fa clic sul pulsante o sulla barra di ricerca si apre un’altra finestra con messaggi pubblicitari.
  • Nella seconda pagina, il player parte, ma si ferma subito e chiede un altro clic per scaricare un presunto codec mancante per guardare il video. Giulia chiude la scheda del browser e apre un altro risultato della ricerca iniziale.
  • Questa volta si apre una pagina con vari link, Giulia ne clicca uno e si aprono altre 3 schede. Mentre cominciano ad aprirsi finestre pop-up con messaggi tipo “Aggiorna il browser”, “Play HD free” e “Scarica l’app gratis”.
  • Alla fine, uno dei link funziona, il player parte, ma la risoluzione è bassissima e il caricamento si blocca di continuo.
  • All’apice della frustrazione, Giulia chiuderebbe il portatile e andrebbe a farsi una doccia, ma non potendo farlo clicca su un altro link a caso e, senza rendersene conto, installa un adware sul portatile.

Questo è uno scenario piuttosto realistico ed è solo l’inizio della discesa agli inferi, perché una volta aperta la porta al malware, poi diventa ancora più difficile rimuoverlo e riportare il dispositivo alla normalità.

Inoltre, molti dispositivi sono sincronizzati sulla rete di casa, per cui se uno viene infettato, il problema si estende rapidamente a tutti gli altri. Infatti, da quella sera, i telefoni di Matteo e Giulia diventano più lenti e ogni tanto si aprono delle finestre del browser che si chiudono dopo un instante…

I rischi della pirateria che Giulia e Matteo non vedono

Tralasciando gli aspetti legali ed economici, il grande problema della pirateria e dello streaming illegale è che sono pericolosi, e la maggior parte delle minacce a cui espongono sono invisibili e difficili da controllare.

Vediamo cosa può succedere ai dispositivi e ai dati personali di Giulia e Matteo dopo aver usato alcuni siti di streaming gratis:

  • Malware nascosti nei player: alcuni riproduttori di video contengono codice informatico dannoso che installa automaticamente virus sul dispositivo oppure fa scarica estensioni fraudolente e adware.
  • Phishing mascherato da login: alcuni siti fraudolenti imitano le piattaforme più conosciute, come Netflix o Prime Video, per rubare le credenziali di accesso degli utenti e accedere ai dati personali salvati, tra cui anche le carte di pagamento!
  • Tracker invasivi che raccolgono dati personali: quando un servizio è gratis, il prodotto sei tu, o per essere più precisi le tue informazioni personali. Alcuni siti e app raccolgono dati come cronologia, indirizzo email, nome, posizione geografica e abitudini di navigazione per mostrare pubblicità mirata o rivenderli illegalmente a terze parti.
  • Contenuti inappropriati: molti servizi illegali online mostrano pubblicità o pornografia o altri contenuti inappropriati per i bambini di casa.
  • IPTV illegale: è l’alternativa più diffusa ai servizi a pagamento e necessita di un’app, un elenco di canali e il famoso “pezzotto”, ovvero un decoder illegale. Il problema è che molto poco sicura: utilizza protocolli non cifrati, apre porte di rete senza sorvegliarle, comunica con server che si trovano in altri paesi e senza garanzie di sicurezza. E spesso contengono direttamente spyware, trojan e altri virus informatici.

Conseguenze pratiche della pirateria e dello streaming illegale

Quella che era una ricerca quasi innocente, dettata dal desiderio di guardare un cartone online senza dover aggiungere un altro abbonamento all’elenco già nutrito di casa, si è trasformata velocemente in un problema di sicurezza informatica.

Senza volere, Giulia ha scaricato un adware sul portatile di casa, ovvero un programma che apre decine di pop-up e banner pubblicitari e modifica il browser per reindirizzare il traffico verso siti fasulli o pericolosi.

Inoltre, l’adware che ha installato Giulia contiene anche un keylogger, un altro piccolo malware che registra ciò che viene digitato sulla tastiera e lo invia a un cybercriminale che lo controlla da remoto.

Giulia non lo sa, ma un criminale informatico che si trova dall’altra parte del mondo ha appena ricevuto i suoi dati di accesso a Netflix. Che purtroppo coincidono con quelli del suo account della banca online, perché utilizza sempre la stessa password per non dimenticarla.

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Il prezzo da pagare per lo streaming gratis

È bastata una disattenzione – facilissima da avere in un momento di stanchezza – e quella che era iniziata come una normale serata in famiglia si è convertita in un incubo informatico.

Il punto è che lo streaming gratis sicuro e pulito non esiste: c’è sempre qualcuno che guadagna qualcosa con la tua connessione, altrimenti non si prenderebbe la briga di violare decine di leggi e rischiare le multe di Piracy Shield.

Molti servizi di streaming presuntamente gratuiti, in realtà, guadagnano raccogliendo dati sugli utenti o attraverso metodi illegali, come phishing e malware. E per ampliare la portata dell’attacco, questi servizi sfruttano spesso gli eventi sportivi del momento, serie e film appena usciti e perfino i cartoni più popolari.

Come proteggere la famiglia

In qualità di esperti di sicurezza informatica, ti consigliamo di evitare i servizi di streaming illegali e la pirateria, perché la maggior parte è pericolosa e può mettere a rischio la privacy e la sicurezza di tutta la tua famiglia.

L’alternativa migliore è selezionare gli abbonamenti più importanti e magari condividerli con altre persone e famiglie, senza sacrificare mai la sicurezza. Il punto è che il gioco non vale la candela: per risparmiare 15 euro, si mette a rischio il conto in banca.

Quando finalmente Giulia riesce a ripulire il telefono e il portatile dal malware con il suo programma di sicurezza informatica, si siede insieme a Matteo e decidono di riorganizzare gli abbonamenti e non correre più rischi di questo tipo.

Consigli pratici per proteggere la famiglia dallo streaming illegale

Inoltre, Giulia ha un’idea: loro si abbonano a Disney+ e propongono a una famiglia di amici con cui si vedono spesso di acquistare DAZN o NOW. Così, il fine settimana possono ritrovarsi per mangiare una pizza, far guardare qualche cartone alle bimbe e godersi l’ultimo incontro dei pesi massimi senza aprire mille siti all’ultimo momento.

Tutto questo, però, servirebbe a poco senza delle abitudini digitali sicure:

  • Usa solo app ufficiali da store certificati
  • Non cliccare su pop-up con messaggi come “Play”, “Watch HD”, “Scarica player gratis”
  • Usa un blocco annunci sicuro
  • Crea dei profili per i bambini per filtrare i contenuti
  • Non condividere mai le credenziali
  • Usa password sicure e uniche (mai riutilizzarle) con un password manager
  • Aggiorna regolarmente Smart TV, smartphone, computer e router
  • Installa un buon programma di sicurezza
  • Diffida dei gruppi Telegram/WhatsApp con link di streaming
  • Evita il più possibile le IPTV illegali.

In questo articolo abbiamo visto le vicende di Giulia, Matteo ed Eva, una famiglia normalissima a cui piace guardare film e sport online. Ma non vuole giustamente rinunciare alla propria sicurezza o esporre Eva a contenuti inappropriati per la sua età.

La conclusione a cui sono arrivati è che è meglio rinunciare a qualche servizio e organizzarsi insieme ad amici e familiari piuttosto che rischiare. E in più hanno capito quanto sia importante fare attenzione online e informarsi regolarmente sulle nuove minacce, per non farsi cogliere impreparati.

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