I confini tra violenza fisica e online sono sempre più sottili e i nuovi mezzi digitali sono sia un pericolo che un’opportunità di salvezza per le vittime. Scopriamo perché!

La violenza digitale è un concetto ancora poco definito, ma gli esperti concordano sulla sua pericolosità e sul fatto che spesso conduce alla violenza fisica o sessuale. Questo vale anche per la violenza domestica, ovvero tutte quelle forme di abuso, controllo e violenza sia fisica che psicologica che avvengono nelle famiglie, di solito in una relazione sentimentale tra un uomo e una donna, dove la vittima è quasi sempre quest’ultima.

Le forme di abuso e violenza si sono estese alle reti sociali, allo smartphone e a tutte le tecnologie digitali, dando agli aggressori nuovi strumenti per spiare e controllare le proprie vittime, ma offrendo anche nuovi modi alle donne che subiscono violenza di reagire e liberarsi.

In questo post vedremo quali sono le forme di violenza domestica digitale, come riconoscere i segnali e cosa fare se si è vittima di un abuso. Continua a leggere.


Il 29% delle partecipanti a un sondaggio nel Regno Unito ha dichiarato di avere avuto almeno un partner che ha cercato di controllare la sua attività sui social media.


Forme di violenza domestica digitale

Secondo l’organizzazione americana Love is respect, la violenza domestica digitale o cyberviolenza domestica o ancora abuso domestico online è “l’uso di una tecnologia come i messaggi o i social media per bullizzare, molestare, controllare, spiare, intimidire o danneggiare un partner”. Le tecnologie utilizzate variano a seconda delle competenze tecniche dell’aggressore, dallo spiare i messaggi sul telefono fino all’installazione di spyware sul computer.

Ecco le forme che può assumere la cyberviolenza in casa:

  • Controllare gli account online, come quelli dei social network o di home banking.
  • Inviare messaggi negativi, offensivi o minacciosi.
  • Chiedere immagini esplicite.
  • Inviare immagini esplicite senza il consenso o la richiesta da parte dell’altra persona (cyberflashing).
  • Pubblicare contenuti al posto del partner.
  • Utilizzare gli account dei social del partner senza il suo permesso.
  • Limitare l’accesso ai dispositivi del partner.
  • Impersonare il partner online.
  • Postare informazioni sul partner.
  • Utilizzare spyware e altri malware per controllare le attività online del partner.

Queste sono le tipologie più diffuse, ma in generale qualsiasi mezzo digitale può essere utilizzato in combinazione con forme di violenza verbale o fisica all’interno delle mura domestiche.

Il fenomeno è molto più serio e diffuso di quello che sembra (come spesso accade con la violenza di genere, che è sempre numericamente sottovalutata). In un sondaggio condotto nel Regno Unito su circa 2000 donne, il 29% ha detto di avere avuto un partner abusivo, che ha provato a controllare le sue interazioni sui social media o ci è riuscito. Questo fenomeno interessa principalmente le donne giovani, dai 16 ai 24 anni, e le persone che appartengono alla comunità LGBTQ+.

Primi segnali di violenza domestica digitale

Se una persona che conosci ti racconta che il suo partner ha avuto uno dei comportamenti appena descritti, quella persona sta subendo cyberviolenza domestica e potrebbe non rendersene conto.

Prima di arrivare a comportamenti apertamente abusivi come il controllo sui social o la limitazione dell’accesso ai dispositivi, ci sono dei segnali di pericolo:

  • La richiesta da parte del partner di vedere i profili sui social, i messaggi o le chiamate sul telefono.
  • La richiesta di condividere le password.
  • Suggerire comportamenti diversi sui social, criticando le interazioni con altri utenti.
  • Fare molte domande sull’attività online.
  • Critiche aperte e ripetute su amici e parenti (nel tentativo di isolare la vittima).
  • Chiedere di condividere la posizione.

Qualsiasi comportamento che aumenti il grado di controllo di una persona sul proprio partner o l’uso di un linguaggio offensivo, critico o negativo possono essere indizi di violenza domestica digitale.

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Come capire se una donna viene maltrattata in casa

Spesso è difficile riconoscere dall’esterno i casi di violenza domestica, soprattutto agli inizi, in parte perché molte vittime non si rendono conto di esserlo e in parte perché a un certo punto diventa difficile parlarne, sia per paura che per vergogna. Per questo, è importante saper riconoscere alcuni sintomi e comportamenti delle donne che abbiamo accanto

  • Cambiamenti psicologici, come stati di ansia, depressione, agitazione, colpevolizzazione.
  • Comportamenti anomali, come ritardi sul lavoro, isolamento sociale, agitazione quando si è lontani da casa per molto tempo, racconti incongruenti con le versioni di altre persone.
  • Sintomi fisici: lividi, dimagrimento improvviso, cambiamenti nel modo di vestire, disordini alimentari, bruciature, aborti spontanei.

In tutti questi casi, è possibile contattare le associazioni e le autorità che si occupano di violenza di genere per farsi consigliare come aiutare questa persona.


Non è necessario fare male fisicamente a una persona perché un comportamento abusivo venga considerato violento e sia punibile con mesi di carcere.


Conseguenze della violenza domestica digitale

La cyberviolenza, come quella nel mondo fisico, può avere conseguenze catastrofiche sulle vittime, innanzitutto per ciò che l’aggressore può arrivare a fare, ma anche per gli effetti a livello emotivo e psicologico.

Molte vittime di violenza sono soggette a un forte stress emotivo, hanno problemi psichiatrici e istinti suicidi. Inoltre, la vita sociale di queste persone peggiora e si riduce drasticamente perché gli aggressori cercano di isolarle da parenti e amici, alimentando ulteriormente la sofferenza della vittima.

È importante ricordare che la violenza digitale è un reato e può essere punito anche con mesi di carcere. Non è necessario fare male fisicamente a una persona perché un comportamento abusivo venga considerato violento. Le vittime hanno diritto non solo alla propria privacy e libertà, ma anche a denunciare chi cerca di limitarle o violarle.

Infine, studi recenti hanno dimostrato che nei casi di violenza domestica i comportamenti diventano più gravi e pericolosi con il passare del tempo, fino a sfociare potenzialmente in uccisioni o violenze fisiche e sessuali. Il 70% delle donne che subiscono cyberviolenza, subiscono anche violenza fisica o sessuale.

Come difendersi dalla cyberviolenza domestica

La cosa più difficile è rendersi conto di essere vittima di violenza domestica. In una relazione, soprattutto agli inizi quando magari non si conosce ancora bene il partner, può capitare di notare dei segnali come quelli che abbiamo descritto sopra e di iniziare a nutrire dei sospetti sull’atteggiamento del partner.

In questi casi, è importante fare alcune cose:

  • Utilizzare password complesse e che non siano legate a date, eventi o nomi che il partner possa indovinare.
  • Configurare le impostazioni di sicurezza dei siti, soprattutto dei social network.
  • Disattivare la condivisione della posizione.
  • Non condividere password e PIN.
  • Impostare l’autenticazione a 2 fattori, meglio se con un metodo di riconoscimento biometrico, come le impronte digitali o il riconoscimento facciale.
  • Disattivare la cronologia delle ricerche e delle attività online.
  • Utilizzare una VPN per navigare in modo anonimo.

A tutto questo è importante aggiungere la misura di sicurezza più efficace ma anche più difficile da attuare: chiedere aiuto a esperti e autorità.

Associazioni a cui chiedere aiuto

Negli ultimi anni sono nate molte iniziative a sostegno delle donne e delle persone che subiscono molestie, fisiche o digitali che siano. Di seguito abbiamo raccolto alcuni siti utili per chi teme di essere vittima di violenza domestica digitale o ha bisogno di aiutare una persona che conosce:

  1. DiRe, la rete dei centri antiviolenza.
  2. Relive, la rete dei centri per uomini autori di violenza di genere.
  3. DeStalk, un progetto europeo per fermare lo stalkerware e la cyberviolenza contro le donne.
  4. Polizia postale, che si occupa anche dei reati telematici e può consigliare cosa fare e chi contattare in base alla località. Le segnalazioni possono anche essere fatte in modo anonimo per conto di altre persone.
  5. Chiamare il numero antiviolenza gratuito 1522.

In questo post abbiamo visto cos’è la violenza domestica digitale, come si presenta, che conseguenze ha e quali sono i segnali a cui prestare attenzione, sia su di noi che sulle donne che abbiamo accanto. Infine, abbiamo condiviso alcuni link utili per chiedere aiuto.

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