Ti spieghiamo i rischi della geolocalizzazione e ti aiutiamo a prendere una decisione informata.

L’adozione del digitale non cambia solo il modo di lavorare o le comodità domestiche, ma anche il modo di vivere le relazioni interpersonali, basti pensare alle app di incontri come Tinder che oggi sono la nuova normalità di chi vuole trovare l’amore (o qualcosa di meno sublime).

Se alcune innovazioni come il dating online sono obiettivamente utili, altre invece fanno sorgere tutta una serie di dubbi etici e psicologici. Sì, perché quando c’è la possibilità di fare una cosa, l’essere umano fa fatica a resistere, probabilmente per una sorta di curiosità esplorativa ed evolutiva.

Questo è il caso della condivisione della posizione in tempo reale, una funzionalità messa a disposizione dai recenti sistemi operativi e app come WhatsApp. La funzione è stata sviluppata per semplificare la vita delle persone, ad esempio quando due utenti devono incontrarsi in un luogo che non conoscono o senza fissare un appuntamento in un luogo preciso, ma anche come misura di sicurezza estrema per far sapere a un contatto di emergenza dove siamo, ad esempio durante un’escursione in alta montagna.

Curiosamente, però, la prima applicazione a cui si è pensato e che ha diviso il pubblico è stata la condivisione della posizione con il partner. Su questo argomento si sono pronunciati praticamente tutti, da esperti di psicologia a siti di notizie rosa, ognuno con la sua opinione e ognuno mettendo l’accento su un aspetto diverso del fenomeno; ad esempio, c’è chi sottolinea che la disponibilità di questa funzione potrebbe scatenare un utilizzo compulsivo.

Premesso che le ragioni per cui una persona sceglie di condividere la propria posizione con il partner sono completamente personali e insindacabili, noi di Panda vogliamo analizzare questa funzionalità dal punto di vista della cybersicurezza, per aiutarvi a prendere una decisione informata e valutando le alternative disponibili.

Come funziona la condivisione della posizione

Questa funzionalità si basa sull’invio del segnale GPS a un contatto e normalmente avviene tramite un’app. Una volta creato il collegamento, il satellite rileva continuamente la posizione del dispositivo e la invia al secondo utente finché uno dei due non interrompe la condivisione.

Il concetto importante è che, per funzionare, la condivisione della posizione ha bisogno innanzitutto che sia attiva la geolocalizzazione, ovvero il rilevamento della tua posizione tramite segnale GPS.

E qui casca l’asino. Quando consentiamo a un’app, che sia Google Maps o qualsiasi altra, di rilevare la nostra posizione, la autorizziamo anche a registrare e utilizzare queste informazioni per i propri servizi basati sulla posizione geografica, ad esempio nel caso di Google:

  • Annunci pubblicitari su base geografica
  • Miglioramento dei servizi, come l’affollamento del trasporto pubblico su Maps
  • Personalizzazione dei risultati di ricerca in base alla posizioneScarica Antivirus Android

Questi sono gli aspetti controversi di questa utile funzionalità. Tuttavia, oggi quasi nessuno può fare a meno di Google Maps: vi ricordate com’era viaggiare prima che inventassero lo smartphone?

Se non sai come farlo, consulta questa guida per condividere la posizione in tempo reale su Google. Se invece preferisci utilizzare un altro servizio, magari un’app, il nostro consiglio è di utilizzare WhatsApp, Signal o Telegram, che utilizzano la crittografia end-to-end e non salvano dati sull’attività dell’utente (almeno non in Europa).

Altrimenti, se odi il mainstream e vuoi utilizzare un’app specifica, ti consigliamo di sceglierne una seria e a pagamento, per non rischiare brutte sorprese. Ad esempio, potresti consultare questa lista di alternative per la condivisione della posizione.

Perché dovresti scegliere una di queste app? Esattamente per lo stesso motivo per cui è importante capire come funziona: per questioni di sicurezza. Tanto per fare un esempio, le app come Traccar non solo ti consentono di condividere la posizione con chi vuoi tu, ma ti permettono di impostare notifiche automatiche e personalizzate, creare rapporti e sono compatibili con tantissimi dispositivi.

Condivisione della posizione con altre persone

Condividere la posizione con il partner è una scelta personale. Se invece utilizzi questa funzionalità anche con altre persone, segui questi semplici consigli di sicurezza:

  1. Se disponibile, imposta la durata della condivisione affinché venga interrotta automaticamente.
  2. Quando ricevi la posizione in tempo reale del tuo partner o di un’altra persona, fai attenzione a non lasciare incustodito il tuo smartphone e proteggilo da sguardi indiscreti.
  3. Controlla con chi condividi la posizione e rimuovi i contatti non più necessari.
  4. Leggi attentamente le norme sulla privacy dell’app che utilizzi per la condivisione.
  5. Se condividi la tua posizione con persone semi-sconosciute (ad esempio durante una sessione di Pokemon Go), fai una ricerca su Internet per capire se puoi fidarti.
  6. Se ne hai bisogno per sapere dove si trovano i tuoi figli, scegli una suite di strumenti di parental control. I controlli per i genitori sono molto efficaci e utili, ma in questo caso è davvero importante affidarsi solo a professionisti e prodotti conosciuti.

Conclusioni

Qualche tempo fa, Esquire ha pubblicato un interessante articolo sulla moderna vita di coppia, in cui il giornalista si chiedeva se ha ancora senso condividere (casa, soldi o anche solo il letto). Il proposito dell’articolo era riflettere su quanto le nuove libertà acquisite siano in realtà “liberazioni da qualcosa”. A volte diciamo di no semplicemente perché possiamo farlo e non perché vogliamo sostituire un comportamento con un altro.

Con la condivisione della posizione in tempo reale con il partner accade un po’ la stessa cosa: abbiamo una nuova funzionalità disponibile e pensiamo “e perché no?”. In questo caso si tratta di una tecnologia piuttosto innocua (a meno che il vostro partner abbia problemi di gelosia), ma è la mentalità con cui scegliamo di adottare nuovi comportamenti che è rischiosa.

Prima di provare o introdurre nuove abitudini informatiche nella nostra vita, dobbiamo informarci e valutare bene la situazione per non mettere a rischio la nostra privacy. E tu, hai mai condiviso la tua posizione in tempo reale con il tuo partner? Continua a leggere il nostro blog di cybersicurezza e facci sapere cosa ne pensi.

Buona navigazione e buona condivisione della posizione!