Lo abbiamo chiesto a 1000 genitori italiani e queste sono state le loro risposte.

In Panda, sviluppiamo soluzioni per risolvere problemi reali. Negli ultimi anni, grazie ai vostri feedback, abbiamo capito che una delle priorità dei nostri utenti è la sicurezza dei propri figli online. Così, per valutare con precisione le vostre necessità, abbiamo creato un sondaggio sulla protezione dei minori su Internet*, a cui hanno risposto 1000 genitori italiani.

Ecco i dati più importanti emersi dall’analisi dei sondaggi: il 45% degli intervistati ritiene che Internet sia un luogo pericolosissimo per i minori e il 32% crede che i suoi figli siano molto vulnerabili ai pericoli di Internet.

In questo articolo analizziamo dettagliatamente la situazione e le opinioni degli italiani, e ti proponiamo una soluzione su misura per la sicurezza online dei minori.

*Sondaggio di Panda Security con Google Surveys su un campione di 1000 genitori residenti in Italia di età compresa tra 35 e 64 anni, ottobre 2019.

I minori sono vulnerabili online

Il primo dato che ci ha colpito è la percentuale di madri e padri preoccupati per la sicurezza dei loro figli online: solo l’8,5% non li ritiene vulnerabili ai pericoli di Internet, mentre il 50% li considera molto o completamente vulnerabili.

Questo significa che gli italiani sono sempre più coscienti dei rischi di Internet per la sicurezza dei minori. Ma soprattutto, dimostra come un italiano su due pensi che i pericoli a cui sono esposti online siano reali e gravi.

Come vedremo nella sezione successiva, la percezione della vulnerabilità è accompagnata dalla consapevolezza della pericolosità del Web.

Internet è pericoloso per i minori

Come si vede nell’immagine, oltre l’81% degli intervistati considera Internet un luogo molto pericoloso o pericolosissimo per i minori. Solo il 3% circa dei genitori pensa che Internet non sia una minaccia per i propri figli.

Il livello di allerta è così alto perché i pericoli per i minori sono molti e potenzialmente molto gravi: un fatto è dover formattare l’hard disk a causa di un virus, e tutt’altra cosa è che un bambino sia esposto ad abusi sessuali o molestie continue da parte dei propri pari (cyberbullismo). Stiamo parlando dell’incolumità fisica e psicologica di un minore, e i genitori sono chiaramente consapevoli di quanto sia a rischio online.

Inoltre, come vedremo tra poco, a questi pericoli più gravi se ne aggiungono molti altri un po’ meno seri, ma da non prendere comunque sotto gamba, come la dipendenza dai videogiochi o il furto di dati personali.

Pedofilia e contenuti inappropriati, i pericoli più gravi

Gli italiani con figli sono d’accordo quasi all’unanimità su quali siano i problemi più gravi per i minori online. Come illustrato dall’immagine, non c’è una grande differenza statistica tra i primi quattro pericoli – pedofilia, contenuti inappropriati (porno, violenza), dipendenza e bullismo – che sono stati segnalati nel 70-80% circa delle risposte al sondaggio.

Come dicevamo nella sezione precedente, si tratta di molti pericoli in contemporanea e tutti molto gravi. Le risposte a questa domanda ci aiutano a capire perché i genitori pensano che Internet sia così pericoloso e i loro figli così vulnerabili a queste minacce.

Un altro dato degno di nota è che poco più del 50% degli intervistati considera il furto di dati personali una minaccia, mentre solo il 37% è preoccupato dai virus informatici. Queste percentuali dimostrano che i genitori italiani hanno paura di Internet perché sentono che i loro figli sono esposti a pericoli molto seri.

Tuttavia, allo stesso tempo, sottovalutano la potenziale gravità e frequenza dei problemi relativi ai furti di credenziali, immagini e dati sensibili, così come la pericolosità delle minacce informatiche.

Per approfondire il tema delle molestie online, leggi questo articolo sul nostro sondaggio sul cyberbullismo (in inglese).

Educare per proteggere

Un altro dato che non lascia adito a dubbi è quello relativo ai metodi di tutela dei minori online. Alla domanda “Come proteggi i tuoi figli su Internet?”, il 75% degli intervistati ha risposto “Li educo a utilizzarlo”. Questa informazione evidenzia come i genitori italiani abbiano ormai assimilato che l’istruzione al digitale è parte integrante dell’educazione dei figli.

Tuttavia, le percentuali indicano anche un’altra tendenza meno evidente ma forse ancora più importante: in media, il 46% degli intervistati utilizza almeno uno dei seguenti metodi di parental control (come quelli offerti da Panda Dome Family):

  • Controllo dell’attività online
  • Limitazione del tempo di connessione
  • Blocchi di siti e app

Ciò significa che quasi un genitore su due, oltre a educare i propri figli, pensa che sia necessario controllare e limitare la loro attività online.

Questi dati ci fanno riflettere sul difficile equilibrio tra protezione e restrizione delle libertà online dei minori, nonché sul rispetto della loro privacy. La soluzione a questo problema sembra provenire dai genitori stessi:

  1. Dialogo
  2. Software di parental control

Attraverso l’educazione attiva è possibile ridurre le limitazioni e spiegare ai propri figli perché certi strumenti – come il blocco dei siti per adulti – sono necessari. Inoltre, la disponibilità di strumenti di parental control personalizzabili può sostituire condotte più controverse, come la lettura delle conversazioni da parte dei genitori (16%), che possono creare conflitti familiari e peggiorare la comunicazione tra genitori e figli.

A proposito dell’educazione all’utilizzo, Unicef ha pubblicato una guida per i genitori su come parlare ai bambini di Internet, che ti consigliamo di leggere. In questo breve PDF troverai molte informazioni utili, ad esempio la descrizione delle app più utilizzate dai minori e di cui probabilmente, come adulta o adulto, non sei a conoscenza.

Conclusioni

Questo studio ci ha aiutato a comprendere meglio le necessità dei genitori italiani in materia di cybersicurezza. Internet è considerato un luogo pericoloso per i minori, che i genitori ritengono molto vulnerabili alle minacce online, soprattutto alla pedofilia, ai contenuti inappropriati e alla dipendenza da giochi e Internet. Per proteggere i propri figli online, i genitori puntano sull’educazione e i software di parental control.

Per questa ragione, Panda ha sviluppato una suite di controllo genitoriale, Panda Dome Family, che offre le funzionalità più richieste dai genitori italiani:

  • Rapporti sull’utilizzo delle app
  • Blocco di giochi e app
  • Limiti del tempo di utilizzo
  • Cancellazione remota dei dati personali

Con questi strumenti e un dialogo continuo tra genitori e figli, è possibile educarli a un uso responsabile di Internet, insegnandogli a riconoscere i pericoli e proteggendoli dalle minacce che non sono ancora in grado di controllare per via della loro giovane età.

Soprattutto, vogliamo sottolineare che non bisogna imporre le funzioni di parental control, ma spiegarle e motivarle. I sistemi di cybersicurezza per i minori diventano davvero efficaci solo quando vengono integrati nell’uso quotidiano e normale dei dispositivi.

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