Libertà, avventura, flessibilità, ma anche professioni creative e ben remunerate: la vita del nomade digitale attira sempre più persone, soprattutto tra i giovani. Single e coppie di professionisti digitali decidono di provare un’esperienza all’estero o di muoversi da un paese all’altro per combinare il proprio lavoro con la grande passione degli ultimi anni: viaggiare.

Ed è così che anche negli angoli più remoti del pianeta possiamo trovare un Internet cafè gremito di programmatori, social media manager, copywriter, fotografi e tanti altri professionisti che per lavorare hanno bisogno di poco, cioè una buona connessione a Internet e delle cuffie per isolarsi dall’ambiente circostante.

Ma è davvero tutto così semplice? Basta comprare un portatile e scegliere un paese sul mappamondo per intraprendere la vita del digital nomad? Ebbene, uno degli aspetti di cui si parla meno e che può incidere moltissimo sulla qualità di vita dei nomadi digitali è la sicurezza, sia fisica che informatica.

Scopriamo insieme quali sono i rischi a cui è esposta questa categoria e cosa può fare per proteggersi e prolungare al massimo la propria avventura.

Uno degli aspetti che incide di più sulla vita dei nomadi digitali è la sicurezza, sia fisica che informatica.

Rischi informatici

In generale, un libero professionista che lavora da remoto è molto più esposto a minacce informatiche e rischi fisici rispetto a un dipendente che lavora nella tranquillità e nella relativa sicurezza dell’ufficio aziendale.

Lavorare da remoto significa:

  • Usare spesso connessioni poco sicure o aperte.
  • Esporre la propria attrezzatura a molte più occasioni di essere rubata.
  • Non avere a disposizione le risorse e le policy di cybersicurezza di un’azienda.

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Il nomade digitale può contare solo sulle proprie forze e capacità e se succede qualcosa deve sbrigarsela da solo, magari in una cittadina sperduta sulla costa della Thailandia, dove è impossibile trovare un tecnico informatico che capisca la tua lingua o dove comprare un portatile nuovo.

Per questo motivo, la prevenzione e la preparazione sono ancora più importanti per i nomadi digitali che per qualsiasi altro lavoratore. Quando ci si muove spesso e si viaggia per regioni remote, bisogna ridurre al minimo i rischi e avere pronto un piano anticrisi.

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Strategie e strumenti di sicurezza

Vediamo insieme quali sono gli 8 strumenti di sicurezza essenziali per il nomade digitale:

  1. Piano anticrisi. Può sembrare un’esagerazione, ma gli imprevisti capitano sempre, prima o poi. La cosa migliore da fare è immaginare cosa può andare storto e prevedere come reagire. Così avremo sempre ciò di cui abbiamo bisogno e minimizzeremo i danni dovuti al contrattempo.
  2. VPN. La più grossa minaccia informatica per i nomadi digitali è l’uso di connessioni non protette, i cui amministratori di rete potrebbero spiare la trasmissione di dati o lanciare attacchi malware. Per prevenire questi problemi – e garantire un alto livello di sicurezza dei dati ai clienti – la soluzione migliorare è installare una VPN, una rete virtuale privata che esegue la crittografia di tutti i dati inviati e ricevuti e impedisce di monitorare la posizione e l’attività online. La VPN, inoltre, è utilissima se viaggi per paesi con limitazioni dei servizi online su base geografica, come la maggior parte delle piattaforme di streaming.
  3. Backup nel cloud. Chi viaggia spesso deve sempre avere una o più copie di backup recenti dei propri dati, e una di queste deve assolutamente essere salvata nel cloud. Una buona strategia di backup periodici è l’arma numero uno contro gli attacchi ransomware.
  4. Un buono zaino. Uno zaino di qualità offre molti vantaggi: protegge la tua attrezzatura, è più comodo da indossare, ti aiuta a organizzare tutti i tuoi dispositivi elettronici e non dimenticarli durante i tuoi spostamenti. Inoltre, i modelli più avanzati sono anche idrorepellenti e hanno uno scompartimento a prova di taglio da coltello contro i furti.
  5. Assicurazione. È un discorso di rapporto tra costi e benefici: se puoi permettertela e stai fuori settimane o mesi, un’assicurazione sull’attrezzatura e sui dati può fare davvero la differenza. A molte aziende non piace che i propri dati vengano trafugati e probabilmente alcuni degli NDA che hai firmato in questi anni includono delle penali monetarie per questi casi. Meglio essere coperti da un’assicurazione.
  6. GPS. Utile per viaggiare per zone poco battute e, soprattutto, per tracciare la posizione dello zaino con l’attrezzatura, nel caso in cui dovessi perderlo o dovessero rubartelo. Basta comprare un dispositivo GPS di piccole dimensioni, inserirci una SIM prepagata e nasconderlo in un taschino interno dello zaino.
  7. Ricerche online. Prima di muoverti, frequenta le community online per conoscere bene il luogo dove ti stabilirai e per capire di cosa avrai bisogno. Ci sono pochi locali dove ricaricare il telefono? Potresti comprare un power bank portatile. La connettività a Internet è scarsa? Potresti investire in una sistemazione con una connessione migliore o provare un hotspot portatile.
  8. Antivirus. Infine, installa una suite di cybersicurezza su tutti i tuoi dispositivi. In questo modo saranno sempre protetti e potrai usufruire delle tante funzionalità aggiuntive incluse nel programma, dal password manager alla formattazione da remoto in caso di furto.

Quando ci si muove spesso, bisogna ridurre al minimo i rischi e avere pronto un piano anticrisi.

La vita da nomade digitale non è quell’avventura spensierata che molti immaginano: per avere successo nella propria professione e permettersi questo stile di vita, i nomadi digitali devono prepararsi con attenzione e mitigare al massimo i rischi di sicurezza, sia fisica che informatica.

In questo post abbiamo visto alcuni consigli pratici per intraprendere una vita da digital nomad in sicurezza. Per concludere, ti invitiamo a seguire il nostro blog per sapere sempre quali sono le nuove minacce da cui proteggerti e le strategie giuste per difenderti dai cybercriminali.

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Buona navigazione e buon nomadismo digitale!