Italia ultima in Europa, ma scatta il bonus banda larga per le famiglie.

Secondo l’Europa e l’Italia, la banda larga è un’infrastruttura strategica, essenziale per lo sviluppo del paese e la vita dei cittadini. Senza una connessione veloce non possono esistere smart city, case intelligenti e auto connesse, per non parlare del lavoro da remoto e della didattica a distanza necessari per affrontare la seconda ondata della pandemia di COVID-19.

Nel 2015, il governo aveva lanciato un piano per la diffusione della banda larga.  Oggi, a che punto siamo? Già che parliamo di connessioni veloci, in cosa consiste il bonus banda larga per le famiglie? E infine, chi ha bisogno della banda larga e ultralarga e perché? In questo post rispondiamo a queste domande facendo luce sulla situazione attuale della banda larga in Italia.

Banda larga, significato

Innanzitutto, facciamo chiarezza sul significato preciso che viene attribuito a questo termine, soprattutto nel settore pubblico. Per banda larga si intende una connessione a Internet che consenta di navigare ad almeno 2 Mbps (megabit al secondo). Se questa velocità supera i 30 Mbps, parliamo già di banda ultralarga. Precisiamo anche che l’unità di misura Mbps sta per megabit per secondo e non megabyte: un megabyte equivale a 8 megabit, per cui bisogna fare attenzione quando valutiamo le offerte delle compagnie telefoniche!

Il termine banda larga, che deriva dall’inglese broadband, in realtà indica la capacità del sistema di connessione, ovvero quanti dati può trasmettere contemporaneamente. Tuttavia, nell’uso comune l’espressione “banda larga” fa riferimento alle connessioni veloci, dalla ADSL in su.

Il piano banda ultralarga e la situazione attuale dell’Italia

Nel 2010 la UE aveva stabilito degli obiettivi ideali per la digitalizzazione degli stati membri (da compiere entro il 2020) e aveva chiamato questa strategia Agenda Digitale Europea. Nel 2015, nel tentativo di rilanciare l’Italia verso il raggiungimento di questi traguardi e addirittura migliorarli, il governo ha varato il Piano strategico Banda Ultralarga, che prevede la copertura dell’85% della popolazione italiana.

Nel frattempo, il 2020 è arrivato e sta anche per finire, ma gli obiettivi non sono neanche all’orizzonte. Certo, quest’anno c’è stato un grande ritardo dovuto alla riconversione degli investimenti per l’emergenza Covid, ma anche se avessimo utilizzato i finanziamenti stanziati non sarebbe stato per nulla facile raggiungere l’ambizioso obiettivo di copertura e gli altri standard di qualità previsti dall’agenda europea.

Ecco quindi che, dati alla mano, l’Italia si classifica ultima in Europa in quanto a velocità della banda larga, con una media in download di circa 23 Mbps (la Spagna va a 50 Mbps). Se non altro, appartenendo all’Europa manteniamo il primato del continente con la migliore banda larga del pianeta: i dieci paesi più potenti al mondo sono tutti europei tranne uno, Hong Kong.

Un dato positivo però c’è: in Italia, la velocità media di connessione è aumentata del 50% rispetto al 2019. Resta da vedere come reagirà il nostro paese dopo un anno di pandemia, che in sé rappresenta una doppia sfida: da un lato riduce la disponibilità di denaro pubblico e privato e dall’altro richiede infrastrutture migliori per garantire la continuità del lavoro. Per risolvere almeno in parte questo problema, lo Stato italiano ha pensato a un aiuto economico: un voucher di 500 € per la contrattazione di un servizio Internet in banda larga.

Bonus banda larga, come funziona

Il bonus per la banda larga è destinato alle famiglie con un ISEE inferiore ai 20.000 euro, ma attenzione: il voucher non viene consegnato al cittadino, ma fornito come sconto agli operatori telcom, che a loro volta possono offrirlo ai nuovi utenti che soddisfano i requisiti economici.

Quindi, per approfittare di questo bonus non è possibile richiederlo, ma è la compagnia telefonica che ce lo potrà offrire e con alcune importanti limitazioni:

  • Il fondo per il bonus banda larga non è sufficiente per coprire tutte le famiglie idonee, per cui i cittadini verranno serviti in ordine cronologico (chi prima arriva, meglio alloggia).
  • Il voucher si applica solo all’opzione di banda larga migliore tra quelle disponibili presso l’operatore, ovvero quella più cara. Questa clausola fa storcere il naso a molti, perché significa che se la compagnia ha a disposizione un pacchetto da 60 euro al mese che comprende fibra ottica da 600 Mbps con televisione digitale inclusa, l’utente non potrà richiedere un’offerta più modesta e forse più idonea alle sue necessità (e che estenderebbe la copertura del piano banda larga a più famiglie).

Investire nella banda larga e nel digitale

Ora hai tutte le informazioni di base sulla banda larga. Se stai pensando di approfittare del bonus banda larga, valuta bene i requisiti e le condizioni offerte dall’operatore. Più in generale, pensa alla banda larga come a un investimento: può darsi che nel presente a te e alla tua famiglia basti una fibra da 20 Mbps o anche meno, ma presto non sarà più sufficiente.

Le restrizioni dovute all’emergenza COVID hanno reso evidenti nuove necessità digitali, destinate a rimanere anche dopo la fine della pandemia: nuovi modelli educativi ibridi di scuola presenziale e didattica a distanza, telelavoro anche in zone rurali, domotica, smart city, dispositivi intelligenti per ridurre l’impatto ambientale delle aree urbane e così via.

Infine, ricorda che la sicurezza informatica avrà un posto sempre più importante nel futuro digitale appena iniziato: installa un programma di cybersicurezza completo e segui il nostro blog per non perderti le ultime notizie!

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