Scopri le nuove soluzioni della cybersecurity basate sull’intelligenza artificiale al servizio di persone e aziende.

Da mesi si parla di quanto l’intelligenza artificiale (IA) stia facilitando la vita agli hacker, soprattutto per quanto riguarda l’IA generativa e gli attacchi di phishing, mentre si parla poco delle novità positive per la cybersicurezza.

L’IA permette di velocizzare e migliorare il riconoscimento delle minacce e, soprattutto, di rilevare potenziali virus e comportamenti anomali anche se non sono ancora taggati nei database delle minacce.

In questo post parliamo di IA e cybersecurity, e di come ci aiuterà a proteggere dati, persone e dispositivi dai cybercriminali. Continua a leggere!


Il doppio vantaggio dell’IA è che riconosce eventi potenzialmente pericolosi e automatizza le risposte agli incidenti.


Come funziona l’IA per la cybersecurity

Esistono vari tipi di sistemi di intelligenza artificiale; quelli più utilizzati nella cybersecurity sono il deep learning e le reti neurali. Queste applicazioni consentono da tempo di riconoscere rapidamente le minacce e automatizzare le risposte da parte dei team di sicurezza informatica.

La grande novità sta nella capacità dei nuovi sistemi di imparare com’è fatto un virus, un comportamento pericoloso o un attacco, estrapolarne le caratteristiche e riconoscere nuove minacce sconosciute.

Per farlo, innanzitutto l’IA utilizza un sistema che simula il pensiero umano, concentrandosi su un campo di applicazione concreto e utilizzando risorse in modo intensivo per produrre risultati velocemente e con precisione. Inoltre, l’IA può essere applicata in modo simile ai sistemi di risposta ai cyberattacchi, ottimizzando le risorse e mitigando ancora di più i danni.

Applicazioni di intelligenza artificiale

Vediamo quali sono le ultime applicazioni di cybersecurity basate sull’IA:

  • Rilevamento di comportamenti anomali.

    L’IA può imparare il comportamento normale di un sistema o di una rete (o di un utente, se è per questo) e riconoscere azioni ed eventi anomali e potenzialmente pericolosi.

  • Analisi avanzata delle minacce.

    L’IA consente di analizzare le minacce in modo molto più efficiente e potente rispetto a un tecnico di IT, semplicemente perché la capacità di calcolo dell’intelligenza artificiale è superiore a quella umana.

  • Previsioni.

    I modelli di deep learning sono in grado di fare previsioni sempre più accurate, aiutando i team di IT a prepararsi ad eventuali attacchi o situazioni di rischio.

  • Automatizzazione delle risposte.

    L’IA può automatizzare e ottimizzare le azioni da realizzare in caso di attacco, il che ha un duplice vantaggio: riduce i potenziali danni e libera risorse a disposizione del team di cybersecurity.

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  • Analisi del sentimento.

    Questa è una grande novità introdotta dall’IA ed è anche una delle sue applicazioni più controverse. L’intelligenza artificiale è in grado di analizzare rapidamente enormi quantità di indicatori per rilevare conversazioni dal contenuto potenzialmente pericoloso. Questa funzione è particolarmente utile per quella branca della cybersecurity che si occupa della sicurezza delle persone online, soprattutto di minori, donne e altre categorie a rischio di cyberviolenza e discriminazione.

  • Sistemi avanzati di autenticazione biometrica.

    La potenza e la flessibilità dell’intelligenza artificiale consentono di estendere l’autenticazione multifattoriale, in particolare quella biometrica come il riconoscimento facciale o delle impronte digitali, ad applicazioni e utenti che prima non avrebbero potuto accedervi, ad esempio singoli utenti o PMI con un budget ridotto per la sicurezza informatica.

  • Apprendimento continuo.

    L’intelligenza artificiale è un investimento a lungo termine. Le nuove applicazioni consentono di scalare le soluzioni in base alle esigenze specifiche (e al budget) delle organizzazioni, ma il vero grande vantaggio è che questi programmi migliorano con il tempo, diventando sempre più efficienti, precisi e potenti. Per questo sono un’ottima soluzione per le aziende di dimensioni piccole e medie: la riduzione dei danni economici si converte in un grande risparmio a medio e lungo termine.

Queste sono le applicazioni più interessanti dell’IA al mondo della sicurezza informatica attuale, ma il bello è che siamo solo agli inizi. L’impatto positivo sulla sicurezza online sarà sempre più grande perché dipende da moltissimi fattori e applicazioni.

Per fare un esempio, i chat bot come ChatGPT consentono alle persone di imparare più velocemente nuovi comportamenti sicuri online e di conoscere rapidamente le nuove minacce, per cui possiamo prevedere che l’IA generativa avrà un impatto molto positivo sulla cultura di sicurezza informatica a livello dell’utente finale.


L’ideale è vedere l’intelligenza artificiale come una sorta di collega a cui delegare una parte del lavoro, monitorando sempre la qualità dei risultati.


Consigli per sfruttare al meglio l’IA per la cybersecurity

L’intelligenza artificiale non è infallibile ed è importante imparare a utilizzarla nel modo corretto per ottenere buoni risultati. Ecco alcuni consigli utili:

  • Comprendi i limiti dell’IA. Come abbiamo accennato, l’IA non è infallibile e può commettere errori, a volte anche grossolani, come le allucinazioni di ChatGPT; per questo, è importante sapere bene cosa può fare, in modo da decidere quali compiti assegnare all’IA e quali no.
  • Aggiorna regolarmente le applicazioni. Se segui lo sviluppo di ChatGPT, avrai visto che le intelligenze artificiali vengono aggiornate spesso, per cui è importante stare al passo con le nuove release per sfruttare tutte le potenzialità e le nuove funzioni.
  • Protezione dei dati. Fai attenzione a quali dati condividi e leggi le informative sulla privacy dei programmi di IA che utilizzi: alcuni potrebbero non essere conformi alle norme che la tua azienda deve rispettare.
  • Formazione degli utenti. Non dare per scontato che le nuove applicazioni di IA siano intuitive e che basti implementarle per ottenere risultati. Se hai una piccola azienda, prevedi un periodo di formazione e aggiornamenti regolari per gli utenti.

Infine, ricordati che l’IA è, per citare le parole di Google, un collaboratore. Non puoi assegnarle tutti i tuoi compiti, ma non ha neanche senso trattarla con diffidenza. Il modo migliore è vedere l’intelligenza artificiale come una sorta di collega a cui delegare una parte del lavoro, monitorando sempre la qualità dei risultati.

In questo post abbiamo visto quali sono le applicazioni di IA per la sicurezza informatica e come l’IA sta cambiando il panorama della cybersecurity. Segui il nostro blog per non perderti le ultime novità della tecnologia e dell’intelligenza artificiale.

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Buona navigazione e buon utilizzo dell’IA per la tua sicurezza online!