Addio ai banner dei cookie: i browser potrebbero gestirli da soli

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L’UE vuole far gestire i cookie direttamente ai browser, per dire addio ai pop-up e navigare senza interruzioni. Ecco cosa cambierà. L’UE sta discutendo una…

Panda SecurityOtt 17, 20259 min read

L’UE vuole far gestire i cookie direttamente ai browser, per dire addio ai pop-up e navigare senza interruzioni. Ecco cosa cambierà.

L’UE sta discutendo una proposta di legge per consentire ai browser di controllare automaticamente le preferenze sui cookie. In pratica, i browser potrebbero integrare dei comandi per memorizzare le preferenze dell’utente e per dare o negare in blocco il consenso all’uso dei cookie.

Sarebbe una liberazione per molti utenti, che oggi sono costretti a fare diversi clic prima di poter visitare un sito, soprattutto su mobile. Però c’è anche chi vede questo cambiamento come pericoloso per la privacy. E poi ci sono le reti pubblicitarie e i siti, che tremano all’idea di dare agli utenti un pulsante con cui rifiutare in blocco tutti i cookie non necessari.

Ma come siamo arrivati fino a questo punto? Chi vincerà questa epica battaglia tra sostenitori e oppositori dei cookie? Ne parliamo in questo post del blog di Panda Security!

In questo articolo:

  • Cosa sono i banner dei cookie?
  • Perché dobbiamo fare così tanti clic prima di visitare un sito?
  • Breve storia dei cookie e del consenso.
  • Di cosa si discute nell’UE?
  • Come saranno i nuovi browser?
  • Come potrebbe cambiare internet?
  • Domande frequenti sui banner dei cookie.

Buona lettura!

Cosa sono i banner dei cookie?

I pop-up dei cookie, o banner dei cookie, sono quelle finestre che si aprono ogni volta che visiti un sito web, chiedendoti quali cookie vuoi accettare oltre a quelli essenziali e per cui non è richiesto il consenso dell’utente.

Questi pop-up sono particolarmente invasivi sui dispositivi mobili a causa delle piccole dimensioni dello schermo, ma in generale sono un grosso fastidio perché interrompono fin dall’inizio la navigazione e l’esperienza utente.

Purtroppo, però, sono anche molto utili: infatti sono l’unico modo che i legislatori europei hanno trovato finora per obbligare i siti a chiedere il consenso esplicito all’uso dei cookie.

Ricordiamo che i cookie sono dei piccoli file di testo che i siti usano per memorizzare informazioni su di te e che salvano sul tuo dispositivo, nella cartella del browser. Per maggiori informazioni, ti rimandiamo a questo articolo dettagliato su cosa sono i cookie.

Breve storia dei cookie e del consenso utente

Come siamo arrivati a questa giungla di banner? Facciamo un salto indietro nel tempo e vediamo brevemente la storia dei cookie e della gestione del consenso degli utenti:

1994: nascono i cookie

I cookie sono stati inventati da Lou Montulli, un programmatore di Netscape. L’idea era semplice ma geniale: permettere ai siti web di ricordare informazioni tra una visita e l’altra.

Anni 2000: i primi passi della privacy online

All’inizio degli anni 2000, la privacy su internet era un po’ il Far West: pochi regolamenti e quasi nessun avviso sui cookie. Nel 2002 l’UE approva la Direttiva ePrivacy, che introduce l’idea del consenso all’uso dei cookie.

2009: emendamento della direttiva ePrivacy

Viene introdotto il concetto di consenso preventivo e informato per i cookie non essenziali.

2011: i paesi iniziano ad applicare le norme europee

L’Italia e gli altri paesi europei formalizzano l’adozione della Direttiva ePrivacy, che nel settore viene ormai chiamata Legge sui Cookie (Cookie Law). Nel 2014 il Garante per la protezione dei dati personali pubblica un provvedimento in cui spiega come devono essere gestiti i cookie.

2018: il GDPR cambia le carte in tavola

Con l’entrata in vigore del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati), le richieste di consenso diventano più rigide e trasparenti. E qui esplode davvero il fenomeno dei banner: ogni sito deve mostrare un banner per il consenso ai cookie, e gli utenti iniziano a vederne ovunque.

2020 e oltre: inizia la “fatica da consenso”

Con il tempo, gli utenti si stufano dei continui pop-up e le aziende cercano dei modi per rendere il processo meno invasivo. Così, nascono le prime estensioni del browser e strumenti per bloccare i cookie in modo automatizzato.

Futuro prossimo: verso la gestione integrata nei browser

Ora si parla di integrare direttamente nei browser la gestione del consenso, così da eliminare (o ridurre di molto) banner e pop-up. L’idea è di tornare a un’esperienza più fluida, ma con un controllo centralizzato e un occhio di riguardo alla sicurezza.

Questo è il modo in cui sono nati e si sono sviluppati i cookie, i regolamenti e gli strumenti per la gestione del consenso degli utenti.

LEGGI ANCHE: 11 modi facili per eliminare i tuoi dati da internet

Qual è la nuova proposta dell’UE sui cookie?

Oggi si discute di modificare i regolamenti attuali per consentire l’uso di strumenti e impostazioni integrate nei browser per controllare il consenso all’uso dei cookie.

L’idea di base è di centralizzare la gestione delle richieste, ad esempio con un’impostazione che dica al browser “Nega il consenso a tutti i cookie non essenziali”. Probabilmente, un comando di questo tipo potrebbe essere un po’ generico e sarà accompagnato da opzioni più granulari, che consentiranno di impostare una volta per tutte le tipologie di cookie accettate e di applicare esclusioni per siti e servizi particolari.

Insomma, l’obiettivo è trovare un modo per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e rendere più fattibile ed efficace il controllo sui cookie, perché attualmente la maggior parte delle persone o nega completamente il consenso ai cookie o li accetta tutti, per non dover regolare decine di impostazioni prima di visitare un sito.

Il problema è che bisogna mettere d’accordo varie parti:

  • Utenti e legislatori: hanno tutto l’interesse a poter gestire, esprimere e modificare il consenso nel modo più semplice ed efficace possibile. I browser con impostazioni per il consenso dei cookie saranno un grande passo in avanti per le persone.
  • Siti e reti pubblicitarie: sono meno contenti degli utenti, perché dare un pulsante di controllo agli utenti significa una sola cosa: la morte dei cookie di tracciamento e di terze parti, su cui si regge quasi tutta l’economia di internet.
  • Sviluppatori dei browser: sono un po’ più contenti dei siti e delle reti pubblicitarie, ma in generale sono le stesse multinazionali tecnologiche che controllano la pubblicità su internet, come Google, Microsoft e Bing.
  • Esperti di sicurezza: sono divisi sull’argomento, perché da un lato l’utente ne guadagnerà in privacy e controllo, ma dall’altro significa condensare tutta la gestione nel browser, creando l’ennesimo single point of failure: se qualcosa va storto con il browser, tutte le informazioni dell’utente sono a rischio.

Non sarà facile trovare un accordo, ma confidiamo nella direzione presa ormai da molti anni dall’UE. Proteggere i diritti dei cittadini prima di quelli delle Big Tech (che periodicamente ricevono multe stratosferiche).

Come saranno i nuovi browser?

È presto per dirlo, ma la nostra previsione è che ci saranno almeno tre comandi diversi:

  1. Controllo unico: l’utente potrà scegliere se accettare o rifiutare tutti i cookie non essenziali, tra cui quelli di tracciamento e di terze parti.
  2. Controllo dettagliato per categoria: l’utente potrà impostare categoria per categoria i tipi di cookie che è disposto a ricevere sul browser, ad esempio sì ai cookie analitici dei siti ma stop a tutti i cookie pubblicitari e di terze parti.
  3. Esclusioni e controlli sito per sito: alcuni browser potrebbero integrare controlli specifici per sito o strumenti che consentono di escludere determinati siti e servizi dalle regole generali.

Il grado e l’efficacia di questi strumenti dipenderà molto dal tipo di browser. Ad esempio, da Chrome, che appartiene a Google, non aspettatevi troppa trasparenza e facilità, mentre da un browser come Brave, nato proprio per proteggere la privacy, potremmo aspettarci grandi innovazioni.

Come cambierà internet?

Se l’UE dovesse approvare questa legge – e pensiamo che lo farà – è probabile che molti utenti configureranno il browser in modo da rifiutare tutti i cookie non essenziali, perché in fondo a chi piace farsi tracciare e manipolare online?

Il problema è che questo creerebbe un effetto a cascata sull’economia di internet: la limitazione dei cookie di tracciamento e di terze parti impedirebbe ai siti e alle reti pubblicitarie di guadagnare con i visitatori.

Innanzitutto, sarebbe la fine della pubblicità online, che già qualche anno fa doveva cambiare con l’abbandono dei cookie di terze parti, ma poi Google fece clamorosamente marcia indietro – nell’indifferenza generale – e alla fine tutto è rimasto uguale.

Molti siti informativi guadagnano solo di pubblicità, per cui inizierebbero a usare nuovi modelli di business a pagamento o freemium, ovvero in parte gratis e in parte premium.

A questo fenomeno si aggiungerebbero gli effetti di un’altra grande rivoluzione: le ricerche online fatte con i chatbot di IA. Questo cambiamento nelle abitudini degli utenti di internet ha già messo in crisi la SEO. Cioè, l’ottimizzazione dei siti per i motori di ricerca, che ormai vengono usati molto meno rispetto ai chatbot.

Insieme al ritiro del consenso per i cookie pubblicitari, le grandi reti come Google farebbero veramente fatica a sopravvivere e qui le nostre previsioni si fermano, perché non sappiamo davvero che cosa potrebbe succedere.

L’unica certezza che abbiamo è che la proposta di legge è ottima. I banner dei cookie sono un fastidio, sono poco efficaci e prima o poi devono finire. Però bisogna trovare una soluzione che vada bene un po’ a tutti. Alla fine, gli utenti devono pagare in qualche modo i servizi e le informazioni che trovano online, in denaro o con i propri dati.

In questo articolo abbiamo parlato dell’ultima proposta di legge europea sul consenso ai cookie, di come potrebbero cambiare i browser e internet tra qualche mese o anno e di tutte le implicazioni di un browser che gestisce automaticamente le richieste dei cookie.

E tu? Useresti un browser di questo tipo? Ti danno fastidio i banner dei cookie? Faccelo sapere nei commenti!

CONTINUA A LEGGERE: Keylogging: cos’è, cosa rischi e come proteggere i tuoi dati

Buona navigazione, presto senza i banner dei cookie!

Frequently Asked Questions

Cosa sono i banner dei cookie?

Sono le finestre o i banner che vengono visualizzati quando apri un sito per la prima volta e che ti chiedono di accettare o rifiutare l’installazione di vari tipi di cookie.

Cosa sono i cookie di terze parti?

Sono i cookie impostati da un’azienda o un sito diverso da quello che visiti in quel momento. Ad esempio, la rete pubblicitaria di Google usa dei cookie che vengono installati sul browser dell’utente e lo seguono sui vari siti che visita, per registrare interessi, comportamenti e preferenze e, in questo modo, scegliere gli annunci da mostrargli in maniera personalizzata.

Cosa posso fare per proteggere la mia privacy dai cookie online?

Puoi usare un blocco di pop-up dei cookie e annunci e regolare le impostazioni di sicurezza del browser, oppure puoi provare a usare un browser orientato alla privacy, come Brave o DuckDuckGo. Inoltre, ti consigliamo vivamente di installare un buon antivirus, come Panda Dome, per proteggerti da tutte le altre minacce online!