Le dichiarazioni di Musk sollevano molti dubbi sulla privacy e sulla sicurezza. Scopri quali sono gli scenari possibili e cosa ne pensano i nostri esperti.

Elon Musk ha comprato Twitter per circa 44 miliardi di dollari, occupando nuovamente le prime pagine di tutti i giornali. Questa volta, però, l’interesse dell’opinione pubblica non è rivolto all’impatto sulle criptomonete, ma piuttosto alle implicazioni per la privacy e la sicurezza informatica di questo acquisto multimilionario.

Utenti ed esperti di tutto il mondo si chiedono come cambierà Twitter, se sarà ancora una piattaforma anonima e se diventerà più o meno sicura per la diffusione di idee e notizie. Tutti questi dubbi sono legittimi, soprattutto alla luce del tweet di Elon Musk pubblicato dopo l’acquisto:

Questo messaggio contiene molte affermazioni importanti – e poco chiare – che vale la pena analizzare. In questo post ne parliamo in modo approfondito e vi presentiamo le opinioni dei nostri esperti Alberto Añon (Senior Product Manager), Hervé Lambert (Global Consumer Operations Manager) e Corey Nachreiner (Chief Security Officer). Continua a leggere!

Twitter non è uno strumento gratuito al servizio della società, ma un prodotto. Ogni utente paga cedendo le proprie informazioni”

Il ruolo di Twitter nel dibattito pubblico

Elon Musk sostiene che Twitter è e sarà sempre di più la pubblica piazza (virtuale) su cui si discutono i temi importanti per la società globale. Effettivamente, Twitter ha 1,3 miliardi di account registrati e circa 200 milioni di utenti attivi ogni giorno, che in tutto twittano 500 milioni di messaggi quotidianamente (se ti interessa, qui trovi tutte le statistiche su Twitter).

Tuttavia, come ci ricorda il nostro CSO, Corey Nachreiner, “Twitter non è uno strumento gratuito al servizio della società, ma un prodotto. Sembra gratuito, ma non lo è. Ogni utente paga cedendo informazioni su di sé e sulla propria attività”.

È importante tenerlo presente, perché qualunque siano gli sviluppi futuri della piattaforma, non possiamo pretendere che Twitter rinneghi la logica di mercato e dovremo accettare le decisioni di chi la dirige e scegliere se continuare a utilizzarla o trovare un’alternativa.

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Twitter open source sarà più o meno sicuro?

Moltissime persone hanno espresso perplessità sulla svolta open source di Twitter, perché rendendo il codice visibile a tutti, hacker e criminali potranno studiarlo per trovare vulnerabilità e sfruttare il funzionamento degli algoritmi.

In parte questa obiezione è legittima, ma non tiene conto di un fattore importante: Twitter è un’azienda enorme con moltissimi esperti. I software open source diventano pericolosi quando sono gestiti da poche persone, spesso volontari o membri della community; tuttavia, sempre citando Corey Nachreiner “se applichiamo il modello open source a un’azienda con animo di lucro, il codice verrà analizzato da moltissimi esperti e appassionati, per cui diventerà ancora più sicuro.

In generale, il codice open source controllato da esperti di sicurezza è più sicuro rispetto a un software a “scatola nera”, di cui nessuno conosce il funzionamento e gli scopi tranne i suoi creatori”.

Allo stesso tempo però, i nostri esperti Añon y Lambert ci ricordano che rendere il codice di Twitter open source può creare problemi di disinformazione, perché un gruppo di hacker potrebbe imparare il funzionamento dell’algoritmo per diffondere propaganda politica e manipolare l’opinione pubblica.

“In generale, il codice open source controllato da esperti di sicurezza è più sicuro rispetto a un software a scatola nera, di cui nessuno conosce il funzionamento.”

Guerra ai bot

Il metodo principale per creare fake news su Twitter e ingannare l’algoritmo per diffonderle è utilizzare i cosiddetti bot, ovvero degli account automatizzati che pubblicano contenuti e commenti.

Musk ha detto chiaramente che una delle sue priorità come nuovo padrone di Twitter sarà debellare la presenza dei bot e la loro influenza maligna sul dibattito politico. Questa è senza dubbio una notizia positiva, il problema è che sembra strettamente collegata a un altro pezzo del tweet di Musk “authenticating all users” (identificare tutti gli utenti), che di fatto è la frase che ha suscitato più polemiche di tutte.

Autenticazione di tutti gli utenti

Che cosa significa identificare tutti gli utenti? Per i nostri esperti significa “intensificare gli sforzi per verificare tutti gli account, per impedire la creazione di account automatizzati usati per attività illecite”. Tuttavia, l’autenticazione degli utenti ha 3 effetti collaterali gravi:

  1. Più controllo. Unire informazioni che consentono l’identificazione delle persone (PII) agli account potrebbe essere una mossa per offrire più dati agli algoritmi di monetizzazione, quelli che sfruttano le informazioni sugli utenti e sulla loro attività per calibrare la pubblicità.
  2. Discriminazione degli utenti. L’autenticazione degli utenti, se mal gestita, può portare a casi di discriminazione in base all’età, al genere, all’appartenenza etnica e così via.
  3. Fine dell’anonimato su Twitter, che per molti è sempre stato il suo principale vantaggio: tutti possono esprimere le proprie opinioni in modo assolutamente libero, perché nessuno può sapere chi siano (questo ha anche implicazioni giuridiche nei paesi in cui è prevista la censura dei social, come in Cina).

La fine dell’anonimato è il punto che più preoccupa gli utenti online, ma come dicevamo all’inizio citando il nostro CSO, Twitter non è uno strumento gratuito creato per il bene della società (anche se a volte può sembrarlo), per cui non si può pretendere che il nuovo proprietario mantenga la stessa linea degli ultimi anni.

Elon Musk afferma di essere un grande sostenitore della libertà di comunicazione e che i cambiamenti che subirà Twitter sono tutti pensati per promuovere il dibattito, fare in modo che tutti possano esprimere la propria opinione senza ripercussioni e garantire che Twitter sia un luogo frequentato solo da persone e non da robot malintenzionati.

Nonostante le sue dichiarazioni, Elon Musk resta pur sempre un imprenditore che pensa ai profitti, per cui non dobbiamo farci troppe illusioni sul futuro di Twitter: alla fine, il grado di sicurezza e libertà della piattaforma dipenderà sempre dagli obiettivi economici e dai mezzi utilizzati per raggiungerli.

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Buona navigazione e buon divertimento sul Twitter del futuro!