Le app di incontri diventano più sicure e aiutano le donne a proteggersi dagli aggressori, ma il cammino è ancora lungo.

Sessismo e abusi contro le donne online sono all’ordine del giorno. Come spiega la ricercatrice Bérengère Stassin, specializzata in cybermolestie, “la violenza online è il prolungamento di quella offline”.

Ogni giorno, migliaia di donne sono vittime di abusi e discriminazione sessuale sui social network, su forum, siti e piattaforme online di tutti i tipi, comprese quelle per gli incontri di natura sentimentale o sessuale. Su quest’ultime, però, il problema si presenta anche nella direzione contraria, ovvero inizia online e continua offline, con conseguenze a volte davvero tragiche: in Australia, una vittima di abusi sessuali online si è suicidata e nonostante l’aggressore avesse vari profili su Tinder, non è stato possibile identificarlo.

Alla luce di queste informazioni (per maggiori dettagli, ti consigliamo questo articolo sulle vittime di violenza sessuale che criticano Tinder) e dell’impatto che sta avendo sul pubblico questo fenomeno, l’azienda proprietaria di Tinder ha studiato alcuni strumenti di sicurezza per aiutare le persone a proteggersi dalle aggressioni.

Il passo più importante in questo senso è stato dato con l’integrazione di Noonlight, un servizio che consente all’utente dell’app di avvisare la polizia qualora l’appuntamento finisse male e lo sconosciuto (si tratta quasi esclusivamente di uomini) risultasse violento o aggressivo. Da gennaio dell’anno scorso, almeno negli Stati Uniti, l’utente ha a disposizione una specie di pulsante di sicurezza digitale. Quando l’utente preme il pulsante, scatta l’allarme; a quel punto l’utente ha alcuni secondi di tempo per ritirare l’allarme, se non lo fa si attiva una sequenza di conferme diverse. Se l’utente non risponde a nessuna di queste, il servizio interpreta il caso come un’emergenza vera e propria e contatta la polizia, comunicando l’ubicazione della persona in difficoltà e altri dati utili per l’intervento.

La funzionalità di Noonlight, integrata in Tinder e altre app di incontri, ha anche un valore preventivo. Chi la attiva, può mostrare il badge di Noonlight nel proprio profilo, in modo da scoraggiare eventuali aggressori.

Oltre a questa misura di sicurezza offline, Tinder ha ampliato le risorse del proprio centro di sicurezza, conduce periodicamente sondaggi e studi per capire quali sono le questioni più importanti e ha introdotto da tempo la verifica del profilo. Gli utenti devono caricare dei selfie che l’algoritmo di AI confronta con le foto pubblicate, solo così possono dimostrare di essere realmente le persone raffigurate nelle proprie immagini.

Questa misura di sicurezza serve principalmente per combattere un fenomeno conosciuto con il termine inglese di catfishing (catfish è il pesce gatto, ovvero uno dei pesci esteticamente meno attraenti). Il problema è che molti utenti hanno fissato un appuntamento con qualcuno che non corrispondeva alla persona ritratta nelle foto.

Questo tipo di inganno viene considerato quasi innocente da alcuni, ed è proprio qui che bisogna cambiare mentalità: non esistono inganni innocui, così come le molestie non sono mai per gioco.

Il punto è che gli utenti delle piattaforme di dating vogliono sentirsi sicuri e divertirsi senza dover pensare a inganni, truffe online, sextortion o addirittura all’incubo di un appuntamento che possa finire con un tentativo di violenza sessuale. Ovviamente, queste preoccupazioni riguardano principalmente le donne, che subiscono la stragrande maggioranza degli abusi e delle molestie online e offline.

Oltre alle nuove misure di sicurezza che abbiamo visto finora, Match (l’azienda che possiede Tinder e circa altri 40 servizi di incontri online) ha iniziato un lungo processo di revisione delle proprie norme e pratiche per la segnalazione e la prevenzione della violenza sessuale. A tal fine, ha iniziato una collaborazione con il RAINN (Rape, Abuse and Incest National Network). I controlli sono iniziati l’anno scorso e interessano le tre piattaforme più utilizzate del gruppo Match: Tinder, Hinge e Plenty of Fish. Quest’anno, nel 2021, le verifiche e i test si estenderanno agli altri siti, dando vita a un processo di controllo e miglioramento continuo.

L’efficacia di questa iniziativa e degli sforzi di Tinder dipenderà dall’approccio e dalla cultura aziendale: una cosa è considerare la sicurezza solo in termini di riduzione dei rischi potenziali e un’altra del tutto diversa è sentirla come un’obbligazione morale nei confronti degli utenti, soprattutto delle donne.

Ricordiamo che la violenza sulle donne è un fenomeno purtroppo ancora molto presente nel nostro paese (e nel mondo). Nonostante ci siano segnali di miglioramento, in base ai dati ISTAT il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.

Sempre secondo il rapporto ISTAT: “le donne subiscono minacce (12,3%), sono spintonate o strattonate (11,5%), sono oggetto di schiaffi, calci, pugni e morsi (7,3%). Altre volte sono colpite con oggetti che possono fare male (6,1%). Meno frequenti le forme più gravi come il tentato strangolamento, l’ustione, il soffocamento e la minaccia o l’uso di armi. Tra le donne che hanno subìto violenze sessuali, le più diffuse sono le molestie fisiche, cioè l’essere toccate o abbracciate o baciate contro la propria volontà (15,6%), i rapporti indesiderati vissuti come violenze (4,7%), gli stupri (3%) e i tentati stupri (3,5%).

Il linguaggio è crudo ma realistico: questa è la situazione vissuta da moltissime donne italiane e straniere nel nostro paese, ed è per questo che anche i canali online devono contribuire alla lotta contro la violenza di genere.

Poi, per quanto riguarda la sicurezza informatica, bisogna pensare che le molestie online possono assumere molte forme, ad esempio il cyberstalking ma anche i tanti tentativi di phishing su siti di incontri come Grinder. Per questo motivo, una parte importante della protezione online passa anche per l’utilizzo di un buon software di cybersicurezza e il rispetto dei principi di base della sicurezza informatica.

Una parte sempre più grande delle nostre vite trascorre online. Le persone, le aziende e i governi devono collaborare per creare e mantenere un ecosistema digitale sicuro, proprio come nel mondo fisico.

Buona navigazione e buon divertimento (sicuro) con gli incontri online!