Sono sbalorditivi e divertenti, ma i video deepfake possono essere anche molto pericolosi. Scopri perché!

Su TikTok c’è un nuovo account che fa furore: si chiama deeptomcruise, lo ha creato l’esperto di effetti speciali Chris Uwe e contiene solo video deep fake dell’attore Tom Cruise a scopo di intrattenimento. La particolarità di questi video è che sono fatti molto bene, al punto da essere difficili da distinguere da un video originale.

Se da un lato molte persone li trovano divertenti e cercano app di deepfake per creare i loro video personali, dall’altro cresce la preoccupazione riguardo agli effetti negativi di questa tecnologia applicata ad altri ambiti, soprattutto pensando alla facilità con cui è possibile creare un video deepfake.

Ma è davvero così facile? Quali sono gli usi dannosi dei deepfake e, soprattutto, è possibile riconoscerli? Continua a leggere!

Cosa si intende per deepfake

Nella scheda informativa sui deepfake del Garante della privacy, troviamo una definizione precisa ed esauriente: i deepfake sono foto, video e audio creati grazie a software di intelligenza artificiale (AI) che, partendo da contenuti reali (immagini e audio), riescono a modificare o ricreare in modo estremamente realistico le caratteristiche e i movimenti di un volto o di un corpo e a imitare fedelmente una determinata voce.

La parola deepfake è un neologismo nato dalla fusione dei termini “fake” (falso) e “deep learning”, una particolare tecnologia AI. Le tecniche usate dai deepfake sono simili a quelle delle varie app con cui ci si può divertire a modificare la morfologia del volto, a invecchiarlo, a fargli cambiare sesso, ecc. La materia di partenza sono sempre i veri volti, i veri corpi e le vere voci delle persone, trasformati però in “falsi” digitali.

Non è così facile creare un video deepfake ben fatto; non basta premere un pulsante.

Quanto è facile creare un deepfake

Questo è il punto che preoccupa di più le autorità e l’opinione pubblica. In realtà, attualmente non è così facile creare un video deepfake ben fatto; come sottolinea il creatore di deeptomcruise su TikTok, Chris Uwe: “non basta premere un pulsante”.

Uwe ha una lunga esperienza negli effetti speciali digitali e l’uso dell’intelligenza artificiale. Si tratta di competenze molto particolari e difficili da acquisire, senza le quali al massimo si può usare un’app di deepfake per creare una versione approssimativa e facile da riconoscere.

Il problema, quindi, è piuttosto quanto sia facile riconoscere un deepfake, in modo da non cadere nei tranelli della disinformazione o delle truffe informatiche, come vedremo tra poco. Almeno per ora, siamo ancora lontani dal momento in cui chiunque potrà scaricare un software per creare video deepfake di qualità, e non è detto che ci arriveremo.

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Quali danni può fare un video deep fake?

Oltre che per creare parodie divertenti su TikTok, i deep fake possono essere usati per scopi illegali o criminali:

  • Fornire “prove” per fake news, teorie complottiste e disinformazione in generale, soprattutto in ambito politico e durante le campagne elettorali.
  • Rovinare la reputazione di persone famose e non, con un effetto che si estende dal mondo online a quello offline.
  • Creare video di revenge porn.
  • Compiere furti di identità e truffe informatiche. I deepfake vengono usati per simulare messaggi di colleghi e avanzare richieste di denaro o accedere ai dati aziendali.
  • Compiere atti di cyberbullismo.

Per capire la portata dei deepfake basta ricordare un paio dei casi più eclatanti degli ultimi tempi, come il video di Nancy Pelosi ubriaca postato da Trump e Deepnude, l’app ritirata dal commercio nel 2019 perché utilizzata per creare immagini deepfake delle vittime senza vestiti, per poi diffonderle online e fare revenge porn.

Per riconoscere un deepfake, bisogna guardare la pelle, i capelli, i movimenti di occhi e bocca e le ombre del volto.

Come riconoscere un deepfake

Come abbiamo visto, questo è il vero grande problema di questa tecnologia: se il deepfake è creato da un professionista dell’intelligenza artificiale e delle arti digitali, il video può essere talmente ben fatto da non destare sospetti a prima vista (soprattutto se guardato rapidamente mentre si scorre il feed di TikTok). Tuttavia, anche in quelli migliori è possibile trovare piccole discrepanze con la realtà e qualche indizio di contraffazione:

  • Di solito, tutto inizia con la sensazione che ci sia qualcosa che non va. Il nostro cervello è molto preciso e potente, e ha la capacità di costruire e confrontare modelli con una grande rapidità. A volte, senza neanche sapere bene di cosa si tratti, abbiamo la sensazione che il video non sia originale e che ci sia qualcosa che non quadra.
  • Gli aspetti su cui concentrarsi sono la pelle, la coordinazione dei movimenti di palpebre e bocca e l’aspetto di peli e capelli (molto difficili da ricreare in modo realistico quando sono in movimento).
  • Alcuni effetti visivi sono difficili da ricreare in modo naturale, ad esempio le luci, le ombre o i movimenti sovrapposti di altri oggetti sul volto, come quello di una mano.
  • Il contesto è importante: ci sono elementi che non quadrano? La scena è credibile?
  • Quando un contenuto o una notizia non ci convince, dobbiamo sempre informarci sulla fonte: chi è? È attendibile? Che interesse può avere a diffondere questo video?

In generale, se abbiamo dei sospetti sul video che stiamo guardando, vale la pena fare qualche ricerca su Internet (puoi consultare questo elenco di siti di fact checking) ed evitare di condividerlo così su due piedi. La disinformazione e la diffusione delle fake news contano proprio su questo: la fretta con cui spesso sentiamo il bisogno di condividere messaggi, foto e video che ci arrivano online, ad esempio tramite WhatsApp o sui social.

Verificare l’autenticità dei contenuti e riconoscere i deepfake fanno parte di quelle norme di comportamento online non scritte che tutti dovremmo seguire, per creare un ecosistema digitale più sano e più sicuro.

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Buona navigazione e buona lotta contro i deepfake!