Indirettamente tutti paghiamo il prezzo delle cattive abitudini online. Scopri come e perché ogni cittadino dovrebbe rispettare le norme di base della cybersicurezza.

Secondo l’azienda Cybersecurity Ventures, nel 2025 gli attacchi informatici arriveranno a costare 10.000 miliardi di dollari alla popolazione mondiale. Per farci un’idea di cosa significa, il PIL italiano del 2021 era di circa 1700 miliardi di euro. Inoltre, questo costo non è ripartito equamente, ma incide molto di più sui paesi più sviluppati, soprattutto sugli Stati Uniti e sull’UE.

Insomma, il cybercrimine è diventato un problema con la P maiuscola ed è necessario arginarlo e iniziare a risolverlo. Tuttavia, la maggior parte delle persone pensa che i cyberattacchi siano un problema che riguarda solo le grandi aziende o gli altri e, soprattutto, pensano di non avere quasi nessuna responsabilità al riguardo.

In questo post vogliamo fare alcune riflessioni per proporre una visione diversa: tutti siamo responsabili dei cyberattacchi che avvengono nel mondo, tutti ne paghiamo il prezzo e tutti dovremmo fare qualcosa per ridurne l’impatto, proprio come un bravo cittadino rispetta le norme di convivenza con il resto della comunità. Continua a leggere!

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Qualche statistica sul cybercrimine

L’85% degli attacchi informatici avviene tramite un errore umano (clic su allegati, visite a siti infetti e così via).

Il 94% del malware viene consegnato via email.

La sanità e l’istruzione subiscono il 22% degli attacchi informatici.

Ci fermiamo qui, perché questi tre dati sono sufficienti per valutare la gravità del problema e capire che la causa principale continua a essere il comportamento umano. Se vuoi leggere altre statistiche sulla sicurezza informatica, puoi scaricare l’ultimo rapporto Clusit, dove troverai moltissime informazioni dettagliate e approfondimenti.

Ai fini di questo articolo, ci interessa sottolineare che potremmo prevenire la maggior parte degli attacchi informatici, se ognuno di noi si sforzasse di rispettare alcune semplici norme di igiene digitale.

L’85% degli attacchi informatici avviene tramite un errore umano.

Gli effetti dei cyberattacchi

L’essere umano tende a sottovalutare l’impatto di certi fenomeni, soprattutto se ha parte della responsabilità. Succede con l’ecologia, con l’alimentazione e con tantissime altre aree della nostra vita individuale e sociale, e spesso la causa è dovuta alla mancanza di informazioni e alla scarsa percezione del problema.

Per lo stesso motivo, tendiamo a pensare che il cybercrimine sia un problema che non ci tocca, che si vede nei film o a volte si legge sui giornali, ma che riguarda realtà molto lontane da noi. Eppure, i dati dimostrano il contrario: i cyberattacchi colpiscono i privati, colpiscono le piccole aziende e colpiscono anche la Pubblica Amministrazione e la sanità pubblica.

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Perché? Perché sono settori critici e i cybercriminali possono farci molti soldi. Pensa, ad esempio, a un attacco ransomware al sistema informatico di una regione: è probabile che la PA dovrà pagare subito il riscatto, perché deve garantire un servizio a milioni di cittadini.

Insomma, la cybersicurezza dovrebbe diventare parte integrante della nostra vita quotidiana, così come l’educazione civica o le norme di sicurezza stradale. In particolare, ecco i 3 motivi principali per cui una buona igiene digitale dovrebbe essere un dovere civico:

  1. Il costo degli attacchi lo paghiamo tutti. Quei 10.000 miliardi di dollari di cui parlavamo all’inizio del post vengono suddivisi, indirettamente, tra tutti i cittadini, ad esempio attraverso un rincaro di certi prodotti o un aumento delle tasse o dell’inflazione. È sbagliato pensare che sia un problema che non ci riguarda: anche se non lo vediamo direttamente, tutti finiamo per pagare una parte del prezzo dei cyberattacchi andati a segno.
  2. Le PMI fanno fatica a riprendersi dagli attacchi informatici; spesso devono ridurre il personale o addirittura chiudere. A causa di un cyberattacco, varie persone rischiano di perdere il proprio lavoro e ne risente l’intero paese, visto che le PMI e i liberi professionisti sono la spina dorsale dell’economia nazionale.
  3. Gli attacchi alla PA, e soprattutto ai sistemi sanitari nazionali, possono avere addirittura conseguenze fatali, come nel caso della donna tedesca morta a causa di un attacco ransomware. Anche nel caso della PA, la maggior parte dei malware viene trasmessa a causa di errori dei singoli dipendenti.

10.000 miliardi di dollari all’anno: il costo dei cyberattacchi lo paghiamo tutti.

Norme di base di igiene digitale

Riassumendo, comportarsi bene online dovrebbe diventare un’abitudine generale, come non buttare le cartacce per strada o fermarsi per far passare i pedoni sulle strisce. È normale avere qualche resistenza, perché spesso si pensa che la sicurezza online sia un traguardo difficile da raggiungere.

La buona notizia è che per prevenire il 90% degli attacchi basta seguire alcune norme di base:

  • Utilizza password complesse e sicure.
  • Non riutilizzare mai la password per più siti o account.
  • Non mescolare dispositivi e account del lavoro con quelli di uso personale.
  • Utilizza l’autenticazione a 2 fattori e la verifica in due passaggi tutte le volte che puoi.
  • Imposta gli aggiornamenti automatici di tutti i software, soprattutto del browser, del sistema operativo e dell’antivirus.
  • A proposito, installa un buon antivirus!
  • E soprattutto, non fare clic su link e allegati sospetti nelle email.

Basta poco per imparare una buona igiene digitale e dare il proprio contributo. Una società più sicura dal punto di vista informatico è un luogo migliore per tutti.

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Buona navigazione e buona igiene digitale!