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Che cos’è il pharming e come proteggersi

Scopri come funziona e come mitigare i rischi di un attacco di pharming.

Il pharming è un tipo di truffa utilizzata dai cybercriminali per installare malware su personal computer e server. Il nome in inglese è la fusione delle parole “farming” (coltivare) e “phishing” (le truffe digitali) e rappresenta una tecnica nuova e più complessa che gli hacker hanno inventato per accedere ai dati personali delle vittime.

Il malware utilizzato negli attacchi di pharming modifica gli indirizzi IP, reindirizzando gli utenti su siti web fraudolenti senza che se ne rendano conto. Qui, gli viene chiesto di inserire i propri dati personali, che poi vengono utilizzati per commettere un furto di identità o frodi finanziarie.

I criminali che usano il pharming prendono di mira soprattutto i clienti di banche e altre piattaforme di invio e intercambio di valute. La strategia è efficace perché gli hacker possono accedere a più dispositivi contemporaneamente. Inoltre, non devono neanche convincere gli utenti a fare clic su link di email sospette o annunci poco convincenti. Il malware viene scaricato automaticamente senza che l’utente debba fare niente.

Come funziona il pharming

Come abbiamo detto, il pharming è una tecnica che consente di accedere a computer di singole vittime o infettare dei server. In entrambi i casi, viene utilizzato del codice che reindirizza gli utenti su siti fraudolenti, che funziona in modo diverso a seconda del caso. Per capirne esattamente la meccanica e le sfumature possibili, partiamo da una breve analisi dei tipi di pharming.

Hackeraggio di singoli computer

In questo tipo di pharming, l’hacker invia un’email con uno script che modifica i file hosts del computer della vittima. I file hosts vengono usati da Windows per risolvere gli indirizzi IP e i domini in mancanza di un DNS, il che succede quando non è possibile contattare il server DNS o quando sono necessari degli aggiustamenti alle richieste inviate al server.

Una volta infettati file hosts del computer, la vittima viene reindirizzata su pagine web fraudolente (IP diverso da quello originale). Anche se l’utente digita personalmente l’URL corretto, la navigazione viene reindirizzata perché i file hosts hanno la priorità sugli altri elementi del sistema.

Poisoning dei DNS o della cache dei DNS

La versione più radicale del pharming è quella che prende di mira direttamente i server DNS, chiamata appunto poisoning dei DNS (letteralmente “avvelenamento dei DNS”). I server DNS (Domain Name System) sono server pubblici online che consentono ai computer di connettersi ai siti traducendo l’indirizzo digitato dall’utente nell’indirizzo IP corrispondente. I DNS non sono altro che lunghissimi elenchi di coppie URL-indirizzo IP.

In questo tipo di pharming, l’hacker attacca direttamente il server DNS invece di bucare un singolo computer. Questo tipo di attacco è più difficile da mandare a segno a causa dei sistemi di sicurezza dei DNS, ma quelli che funzionano hanno conseguenza catastrofiche, perché interessano milioni e milioni di richieste URL degli utenti!

Il brutto di questo attacco, inoltre, è che l’utente può subirlo anche avendo un dispositivo sicuro e protetto con un buon antivirus, perché agisce a monte, senza arrivare a toccare il sistema informatico dell’utente finale.

A differenza del phishing, il pharming non richiede un errore della vittima.

Differenze tra pharming e phishing

Si tratta di due tecniche simili e che in certi casi si sovrappongono l’una all’altra, ma c’è una differenza fondamentale e capirla ci aiuta a comprendere come funziona il pharming e perché è così pericoloso.

Il phishing è un’ampia categoria di truffe in cui il cybercriminale cerca di ingannare le vittime, di “acchiapparle” come farebbe un pescatore (phishing viene dalla parola inglese fishing, pescare). Per farlo, utilizza messaggi ingannevoli che convincono le vittime a fare clic su link che portano a siti fraudolenti o su allegati infetti. Nel phishing, quindi, è necessaria la partecipazione involontaria della vittima, che senza saperlo apre la porta all’hacker. Il phishing, inoltre, non usa più solo il canale email, ma sempre più spesso viene veicolato tramite SMS (smishing) o messaggi di voce (vishing).

Il pharming, invece, non richiede un errore involontario dell’utente e il criminale non deve cercare di acchiappare le sue vittime come nel phishing: queste vengono direttamente portate nel suo territorio tramite la manipolazione delle richieste DNS.

Sintomi di un attacco di pharming

Gli attacchi di pharming possono essere difficili da rilevare, soprattutto se il sito fraudolento è fatto bene ed è difficile da distinguere da quello originale. Tuttavia, ci sono alcuni modi per capire se siamo vittime di un attacco di pharming. Ecco i sintomi tipici del pharming:

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È importante prendere sul serio la cybersicurezza: dobbiamo usare tutti sistemi di difesa disponibili e informarci periodicamente.

Rischi di cybersicurezza

Gli attacchi di pharming possono avere un impatto molto negativo sia sulle aziende che sui privati. I rischi più comuni comprendono:

Come proteggersi dagli attacchi di pharming

In senso stretto, non è possibile prevenire il pharming, soprattutto nei casi di poisoning dei DNS, ma possiamo fare alcune cose per essere più al sicuro e mitigare i danni di un eventuale attacco:

Il pharming ci insegna che i cyberattacchi sono sempre più sofisticati e pericolosi. Per questo è importante prendere sul serio la cybersicurezza: dobbiamo usare tutti sistemi di difesa a nostra disposizione e informarci periodicamente per sapere quali sono le minacce più recenti e pericolose. Prese le dovute precauzioni e con un comportamento online consapevole, i cybercriminali hanno poche chance di riuscire a rubare i tuoi dati o il tuo denaro.

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Buona navigazione e buona protezione dal pharming!

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