Il Governo ha investito 320 milioni di euro in un centro di ricerca, ma è poco rispetto al resto dell’Europa e il settore privato non parte. Scopri perché!

Il quantum computing, ovvero lo sviluppo di computer quantistici, è una delle grandi sfide del futuro e promette di rivoluzionare tutte le attività umane, dalla logistica alla sperimentazione farmaceutica. Tuttavia, i progressi sono lenti e nel settore privato si fanno avanti solo le aziende più grandi, perché sono le uniche ad avere il budget e la mentalità innovativa necessarie.

Nel frattempo, l’Italia ha investito 320 milioni di euro per creare un centro di ricerca e sviluppare competenze nazionali in un settore in cui siamo ancora pressoché assenti. In questo post parliamo di quantum computing, applicazioni industriali e investimenti pubblici. Continua a leggere!

Cos’è il quantum computing

Prima di arrivare al tema di questo post, rivediamo brevemente cos’è il quantum computing. Un computer quantistico o quantico è un computer che sfrutta le leggi della dinamica quantistica e supera il funzionamento dell’informatica classica, basata sulla logica binaria.

Un processore tradizionale utilizza circuiti in cui le informazioni vengono codificate con i bit, l’unità minima di informazione, ovvero 0 o 1, che corrispondono a un circuito aperto o chiuso. Questa logica non viene utilizzata dai computer quantistici, che invece sfruttano il principio di sovrapposizione degli stati per codificare le informazioni tramite i cosiddetti qubit, ovvero i bit quantistici. Per una descrizione dettagliata, ti consigliamo di leggere l’articolo di Wikipedia sui computer quantistici.

In questo modo, un computer quantico è in grado di realizzare operazioni molto complesse in pochissimo tempo, perché può processare molti più dati contemporaneamente.

In Italia si investe poco perché mancano le competenze e perché non c’è un ritorno a breve termine.

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Chi ha un computer quantistico e chi investe nel quantum computing

Per ora sono pochissime le aziende e gli istituti di ricerca che sono riusciti a costruire un computer quantistico funzionante, tra cui quelle principali sono IBM, Google e i governi delle principali potenze mondiali come Stati Uniti e Cina. Nel frattempo, però, anche i paesi europei hanno iniziato a investire di più, soprattutto grazie agli aiuti stanziati dall’UE.

In Italia, il primo grande impulso al quantum computing viene dai fondi del PNRR, a cui si aggiungono i progetti di ricerca di vari centri universitari, tra cui l’Università di Padova e l’Istituto di Fisica Nucleare di Bologna, per citarne due.

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A parte queste grandi organizzazioni, iniziano a farsi avanti alcune startup, in Italia e all’estero, ma per quanto riguarda la sperimentazione e la costruzione di computer quantistici, nel nostro paese non ci sono investimenti perché:

  • Mancano professionisti con competenze
  • Le aziende considerano rischioso investire nel quantum computing perché non ha un ritorno a breve e medio termine.
  • I progetti sono molto costosi.

Per questo, per ora, il mercato è controllato dalle Big Tech e dai progetti di ricerca delle nazioni storicamente più aggressive, come la Cina.

Oltre ai fondi del PNRR per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, l’Italia ha lanciato un finanziamento di 320 milioni di euro in tre anni per un Centro Nazionale su HPC (High-performance computer), Big Data e quantum computing creato di recente. È un segnale positivo, ma debole: in comparazione, ad esempio, la Germania ha stanziato un investimento di 2 miliardi di euro in 5 anni (link in inglese).

Per ora, il settore della cybersecurity dovrà aspettare per sfruttare il quantum computing, ma questo vale anche per gli hacker.

Settori e applicazioni del quantum computing

Per ora, i principali ambiti di applicazione del quantum computing sono:

  • Ottimizzazione: la ricerca della soluzione ottimale tra diverse possibilità, utile ad esempio nella logistica.
  • Simulazione di scenari e comportamenti di sistemi complessi, come la struttura di nuove molecole per l’industria farmaceutica.
  • Riconoscimento e classificazione, ad esempio nelle attività antifrode.

A causa di queste applicazioni e per i motivi che abbiamo visto sopra, i principali settori che hanno iniziato a investire nel quantum computing sono:

  • Banche e assicurazioni
  • Aziende chimiche e farmaceutiche
  • Settore automobilistico
  • Energia
  • Settore aerospaziale

Sono settori ricchi e che da sempre hanno destinato grosse somme di denaro alla ricerca e sviluppo, soprattutto per quanto riguarda le nuove tecnologie che potrebbero offrire un vantaggio competitivo enorme a chi riesce a dominarle per primo.

Concludendo, il calcolo quantistico sarà accessibile solo alle grandi organizzazioni per molti anni. Il settore dei personal computer non è interessato al quantum computing perché gli utenti non hanno bisogno di questa capacità di calcolo e perché è troppo cara. Ciò che invece speriamo di veder crescere nei prossimi anni è la presenza di PMI che investano nelle applicazioni del quantum computing.

Per ora, quindi, anche il settore della cybersecurity dovrà aspettare per sfruttare il quantum computing, ad esempio per operazioni di crittografia avanzata o il riconoscimento di pattern di attacchi informatici. La buona notizia, da questo punto di vista, è che dovranno aspettare anche i criminali informatici prima di approfittarne per creare strumenti e tecniche ancora più pericolose.

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Buona navigazione e buona corsa alla supremazia quantistica