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Bambini e intelligenza artificiale: come guidarli all’uso consapevole e sicuro

Oltre il 70% dei bambini usa un chatbot di IA per studiare. Scopri come aiutarli a usare l’intelligenza artificiale in modo sicuro, a casa e a scuola.

70% contro 25%: il 70% dei bambini usa l’IA a scuola o per fare i compiti, ma solo il 25% dei genitori pensa che i propri figli le usino.

È chiaro che qualcosa non torna, se quasi la metà degli adulti non è consapevole dell’impatto dell’IA come ChatGPT o Gemini e sottovaluta il rapporto sempre più stretto tra IA e bambini.

In questo post parliamo di intelligenza artificiale e bambini e di come insegnare loro a usarla nella vita di tutti i giorni, in particolare a scuola.

In questo articolo:

Buona lettura!

Studio del Pew Research Center su bambini e IA

Come abbiamo accennato, uno studio recente del Pew Research Center ha rivelato che oltre il 70% di bambini e ragazzi utilizza l’IA a scuola o per fare i compiti a casa. Dall’altra parte, quando i ricercatori hanno chiesto a genitori e adulti di riferimento se pensassero che i propri figli usassero queste tecnologie, solo il 25% ha risposto di sì.

Questo divario mostra una mancanza di conoscenza e dialogo tra genitori e figli sul tema dell’IA. I pericoli per i bambini sono molteplici: dalle violazioni della privacy all’esposizione a contenuti inappropriati, fino a rischi ancora peggiori, come il deterioramento delle capacità cognitive (ne parleremo a breve).

La buona notizia è che non serve demonizzare l’IA. Al contrario, bisogna imparare e insegnare a usarla in modo equilibrato, senza che sostituisca la nostra capacità di ragionare e creare.

Vari studi hanno dimostrato che delegare le nostre capacità cognitive all’IA con il tempo le indebolisce.

L’IA sta cambiando il modo di imparare

Non è solo un discorso di come gli studenti si informano, ma proprio di come imparano. Le tecnologie digitali, internet e ora l’intelligenza artificiale stanno cambiando il concetto stesso di apprendimento, ad esempio perché fanno apparire inutile il tipico apprendimento nozionistico di date, nomi ed eventi, che possono ormai essere cercati rapidamente online.

Il pericolo, però, è che se deleghiamo sempre più spesso la nostra capacità di ragionare, imparare e collegare concetti e fatti, rischiamo di indebolire queste funzioni cognitive. Tra i tanti studi già pubblicati al riguardo, segnaliamo questa ricerca del MIT sulla delega delle capacità cognitive (link in inglese).

Inoltre, date le capacità dell’IA, ci sono studenti che la usano per imparare meglio, per approfondire, fare domande che non hanno potuto fare in classe o esplorare approcci diversi, mentre altri la usano per saltare i compiti e farli fare direttamente all’IA. Sempre più professori, infatti, segnalano di ricevere compiti, temi ed esercizi risolti dall’intelligenza artificiale (non è poi così difficile scoprirlo).

A tutto questo, bisogna aggiungere i rischi dell’IA quando i bambini la utilizzano nel tempo libero:

Insomma, come tutte le tecnologie l’IA può essere un grande alleato (utile e anche divertente) o un problema, se non viene gestita e integrata nel modo giusto nella vita di tutti i giorni.

LEGGI ANCHE: 9 consigli di sicurezza online per bambini

Fonte: Cortesia del sito Europarl.europa.eu

Parlare di IA in famiglia: da dove iniziamo?

Innanzitutto, genitori e adulti di riferimento devono assicurarsi di conoscere bene l’intelligenza artificiale, prima ancora di spiegarla o limitarne l’uso ai ragazzi.

A questo scopo, esistono moltissime risorse online, ma come punto di partenza ti consigliamo questa pagina dedicata all’IA di Save the Children, dove troverai le informazioni di base spiegate in modo chiaro e semplice, più vari link e spunti per approfondire.

In alternativa, puoi anche chiederlo direttamente a ChatGPT con questo prompt: “Spiegami cos’è l’intelligenza artificiale in modo chiaro e semplice, fammi degli esempi di applicazioni quotidiane e poi consigliami dei link per approfondire”.

Infine, ti consigliamo di leggere la nostra breve guida all’intelligenza artificiale, che spiega i tipi più utilizzati attualmente e tocca anche alcuni aspetti di sicurezza.

Quando avrai familiarizzato con questi concetti, puoi iniziare a parlarne con i tuoi figli. Qui, la chiave del successo è instaurare un dialogo aperto e fare esperimenti insieme.

I ragazzi non devono percepire queste informazioni come un’altra serie di limiti imposti dall’alto, ma come un terreno di incontro, in cui vi trovate per apprendere insieme e riconoscere anche eventuali rischi e limiti.

Quando spieghiamo cos’è l’IA e quali sono i rischi dobbiamo partire dall’idea che gli algoritmi non devono sostituire il pensiero critico e che dobbiamo allenare continuamente le nostre capacità cognitive, se non vogliamo perderle.

Poi, bisogna sottolineare specialmente i rischi dell’uso dell’IA:

Questi pregiudizi intrinseci nei dati possono avere un effetto negativo sulla formazione delle opinioni e delle credenze dei ragazzi, soprattutto in un’età in cui il loro pensiero è ancora malleabile.

Puoi partire da questi concetti per spiegare ai tuoi figli cos’è l’IA, come funziona e quali sono i rischi. Una volta gettate le basi giuste, sarà molto più facile legittimare restrizioni all’uso e stabilirle insieme.

Solo il 25% dei genitori pensa che i propri figli usino l’IA a scuola o per fare i compiti (in realtà la usa il 75% dei giovani).

Sperimentare insieme: l’approccio più efficace

Il consiglio di tutti gli educatori è di sperimentare insieme, innanzitutto perché così rinforziamo noi stessi i concetti appresi sull’IA e poi perché in questo modo creiamo un dialogo aperto e perfino coinvolgente con i nostri figli.

Online ci sono moltissime risorse per fare attività pratiche, come quiz, storie, esercizi e giochi. Tra tutti, ti segnaliamo un gioco per i più piccoli chiamato il foglio intelligente, che serve a capire in modo pratico cos’è un algoritmo e come funziona.

Dopo aver imparato cos’è l’IA e come funziona, possiamo passare ai rischi e alle soluzioni; in particolare, ti consigliamo di insegnare ai ragazzi a imparare a valutare e interpretare le informazioni che ricevono.

Verificare dati e fonti è sempre più importante, anche a causa della marea di disinformazione che travolge ogni giorno chi naviga sul web. Per questo, chi vuole usare l’IA non può permettersi il lusso di delegare il proprio pensiero critico, anzi: deve svilupparlo ulteriormente per non cadere nelle trappole del phishing e delle fake news (o delle allucinazioni dei chatbot).

Privacy e sicurezza: cosa dire ai più giovani

La privacy e la sicurezza online sono temi delicati, un po’ perché sono difficili da controllare e un po’ perché riguardano aspetti legali e burocratici che li rendono noiosi per moltissime persone, soprattutto per i più giovani.

La realtà però è che oggi non è più possibile ignorare i pericoli di internet e dell’IA, perché si rischiano conseguenze catastrofiche, come abusi sui minori, cyberbullismo e perdite economiche.

Per affrontare questo tema con i più giovani, puoi usare un approccio pratico e semplice: spiega che gli strumenti di IA sono prodotti da aziende interessate ai profitti e che la merce numero uno su internet sono proprio i dati degli utenti.

A partire da qui, puoi approfondire piano piano l’argomento, spiegando come controllare la privacy, come proteggersi quando giocano o navigano e come usare l’IA.

Educare e non vietare l’uso dell’IA

Riassumendo moltissimo, il nostro consiglio ai genitori è questo: leggi, informati e poi spiega bene cos’è l’IA, come funziona e quali sono i rischi. L’obiettivo è imparare insieme, sperimentando e stabilendo regole per tutta la famiglia (non vale proibire lo smartphone e poi passare due ore a scrollare Instagram dopo cena!)

La psicologia insegna che proibire è meno efficace rispetto a insegnare e dare l’esempio. Anzi, può provocare l’effetto opposto, ovvero può rendere l’oggetto proibito ancora più attraente e spingere i ragazzi a un uso eccessivo e sbagliato.

La chiave è sempre educare e non vietare, perché ormai l’IA fa parte della nostra vita e i giovani la useranno comunque: spetta a noi aiutarli a usarla bene e senza esporsi a rischi inutili.

In questo articolo abbiamo visto come parlare di IA ai figli e creare un ambiente positivo per integrare questa nuova tecnologia e aiutare i più giovani a usarla bene. Per concludere, ti invitiamo a provare gli strumenti di parental control di Panda Dome. Non sono pensati per sostituire il dialogo tra genitori e figli, ma per accompagnarlo e aiutare entrambi a seguire buone norme di comportamento online, proteggendosi dalle minacce e dagli attacchi informatici più diffusi.

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Buona navigazione e buona spiegazione dell’IA ai tuoi figli!

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