L’intelligenza artificiale può aiutarci a leggere meglio e capire di più.

Dopo lo scandalo delle elezioni americane in cui ha vinto Donald Trump e le tante storie sui bot di fake news usati anche dai politici nostrani su Facebook e Twitter, abbiamo paura che l’intelligenza artificiale (AI) sia solo un’altra minaccia alla libera informazione, ma è davvero così?

Una recente invenzione dell’azienda The Bipartisan Press, un algoritmo di AI che riconosce l’orientamento politico delle notizie, suggerisce proprio il contrario: le nuove tecnologie possono essere utilizzate in mille modi diversi, per creare disinformazione ma anche per combatterla.

In questo post vedremo cos’è questo nuovo algoritmo, cos’ha in comune con altri strumenti simili e faremo un po’ il punto sullo stato attuale degli strumenti basati sul machine learning e impiegati nel mondo dell’informazione online.

L’algoritmo che riconosce la faziosità politica nelle notizie

The Bipartisan Press è un publisher la cui missione è offrire ai lettori testi imparziali o quantomeno notizie che espongano diversi punti di vista sullo stesso argomento. A questo scopo, hanno creato un algoritmo di AI che utilizza il machine learning per analizzare e “imparare” com’è fatta una notizia con opinioni di destra e una di sinistra.

L’azienda ha allenato l’algoritmo con un corposo set di dati, facendogli analizzare la struttura di centinaia di articoli giornalistici e ora, a quanto dicono, il loro sistema è in grado di valutare il tipo e il livello di faziosità politica di una notizia con una precisione del 96%.

Precisiamo fin da subito che questo strumento per ora è disponibile solo in inglese. Se hai dimestichezza con questa lingua straniera e ti piace leggere articoli in inglese online, puoi provare a sottoporre un testo all’algoritmo nella pagina del bias analyzer (bias in inglese significa anche pregiudizio e faziosità).

The Bipartisan Press ha dichiarato che l’azienda sta lavorando a un plugin per i principali browser web in circolazione, che ne faciliterà moltissimo l’utilizzo e la diffusione.

Altri strumenti basati su AI per leggere meglio

L’intelligenza artificiale è senza dubbio una delle grandi rivoluzioni dei nostri tempi, ma molti la temono per vari motivi. Alcuni dicono che potrebbe diventare incontrollabile e aprire le porte a un futuro governato dalle macchine, come nel film Terminator. I meno catastrofisti, invece, si limitano ad additare giustamente come molte aziende abbiano sviluppato algoritmi per controllarci, analizzarci, prevedere i nostri comportamenti e addirittura influenzarli.

Quest’ultimo è il caso delle fake news generate automaticamente da bot e altri account di social media automatizzati, che ci restituiscono un panorama del mondo giornalistico e dell’informazione online piuttosto preoccupante: il nuovo spauracchio è appunto la disinformazione.

A questo argomento abbiamo già dedicato alcuni post, ad esempio questo articolo su come riconoscere la disinformazione su Facebook oppure quest’altro sull’aumento delle fake news sul coronavirus. Questa volta, vogliamo soffermarci su un’altra sfaccettatura di questo tema, con una nota molto più ottimista: oltre ai bot di fake news, l’intelligenza artificiale può essere usata per creare algoritmi come quello di The Bipartisan Press e altri strumenti che ci aiutano a valutare fonti e informazione per leggere meglio e capire di più l’attualità (missione tutt’altro che facile oggigiorno).

Tra questi strumenti vogliamo segnalarne uno in particolare, che incarna alla perfezione il principio di utilità di queste tecnologie. Si chiama NewsGuard, è un plugin per Chrome, è disponibile in italiano e la sua funzione è riconoscere le fonti di informazione e dirti se sono affidabili o meno. NewsGuard valuta i siti e i publisher in base ai loro dati storici, ovvero le pubblicazioni passate. Se un sito ha pubblicato notizie tendenziose o fake news, questo viene registrato nel database e il punteggio di affidabilità del publisher si abbassa.

NewsGuard e l’algoritmo che calcola il grado di faziosità politica di un articolo dimostrano che le nuove tecnologie possono essere utilizzate per creare strumenti utili e benefici, e non solo nuove minacce per la democrazia.

Affidarsi all’AI ma anche al proprio giudizio

Come professionisti della cybersicurezza e del mondo digitale, consideriamo anche la disinformazione come una minaccia alla libertà e al benessere delle persone che utilizzano Internet. Per combatterla dobbiamo usare tutte le armi a nostra disposizione.

Da un lato, siamo convinti che l’intelligenza artificiale sia utilissima in tantissimi campi, compreso il nostro. Di fatto, il nostro antivirus utilizza soluzioni basate sul machine learning per essere più efficace e riconoscere potenziali minacce in base a regole euristiche.

Dall’altro lato, pensiamo anche che per utilizzare i nuovi strumenti siano necessarie certe competenze e che nulla può eguagliare il giudizio e la capacità di analisi dell’essere umano. Per questo, il nostro consiglio finale al riguardo è di utilizzare tutti gli strumenti esistenti e che verranno, perché ci aiutano a informarci e discernere tra informazioni attendibili e non, ma anche di continuare a sviluppare una coscienza critica per essere in grado da soli di interpretare ciò che abbiamo davanti.

E visto che il mondo digitale si evolve a un ritmo forsennato, segui il nostro blog per non perderti le ultime novità.

Buona navigazione e buona ricerca di informazioni imparziali!