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Tinder non ha più il controllo della fedina penale

Tinder non ha più il controllo della fedina penale

Finger of woman pushing heart icon on screen in mobile smartphone application. Online dating app, valentine's day concept.

La funzionalità era disponibile sono negli USA e ora Tinder dovrà trovare un altro partner per continuare a offrirla.

Nel 2022, Tinder aveva stretto una partnership con l’ONG Garbo per promuovere la sicurezza delle donne tramite il controllo della fedina penale degli utenti. Ora, questa partnership è stata interrotta per divergenze tra le due aziende e Tinder sta cercando un altro partner per rimpiazzare Garbo.

Il controllo della fedina penale creava dei problemi di privacy, ma contribuiva a rendere più sicuri gli appuntamenti delle utenti; tuttavia, aveva un grande limite per essere una misura di sicurezza: era a pagamento. In questo post parliamo del controllo dei precedenti penali su Tinder, di incontri sicuri e di strumenti digitali che aiutano a prevenire abusi e molestie. Continua a leggere!

Il controllo della fedina penale su Tinder

Si trattava di una funzionalità disponibile solo negli Stati Uniti, per motivi legati alla privacy e alle legislazioni locali, e che in seguito l’azienda avrebbe voluto estendere in qualche modo anche ad altri paesi.

Gli utenti (soprattutto donne) potevano fare una ricerca su una persona con cui avevano in mente di uscire per vedere se aveva dei precedenti penali. Questa ricerca veniva fatta nel database della organizzazione non profit Garbo.

Le prime due ricerche erano gratuite, poi costavano 2,50 dollari ciascuna. Questo è stato il primo motivo di dissenso tra Tinder e Garbo: quest’ultima vuole che il controllo dei precedenti penali sia realmente efficace, e a questo scopo deve innanzitutto essere accessibile agli utenti.

In Italia questa funzionalità non è mai arrivata, così come in molti altri paesi, e il motivo principale è che non rispetta i criteri di privacy previsti per le aziende come Tinder. In ogni caso, questo strumento non esiste più, anche se Tinder ha dichiarato di essere già alla ricerca di un partner per sostituire Garbo e creare una funzionalità in linea con la loro visione.


Gli strumenti di controllo più efficaci si scontrano con il diritto alla privacy degli utenti o rendono meno piacevole l’utilizzo dell’app.


Prevenire le molestie e gli abusi

Tinder appartiene al gruppo di aziende del settore di dating e appuntamenti online Match Group, che riunisce più di 45 attività simili, tra cui anche PlentyofFish e OkCupid. Già alcuni anni fa, l’azienda ha ammesso pubblicamente che sulle sue piattaforme si aggirano anche aggressori e persone che hanno commesso reati sessuali.

Nonostante queste app non abbiano l’obbligo legale di controllare e bloccare questi utenti, Match Group si impegna a offrire funzionalità per rendere più sicuri gli appuntamenti delle utenti. Parliamo al femminile perché la maggior parte delle vittime di abusi e violenze sessuali sono donne o si identificano con un’opzione di genere non binaria.

LEGGI ANCHE: Cyberviolenza, cos’è e come riconoscerla

Ecco alcuni degli strumenti creati da Tinder:

Queste sono alcune delle iniziative, a cui si sommano i tanti contenuti e consigli per le utenti per utilizzare l’app in modo sicuro e anche per vivere appuntamenti piacevoli e nel rispetto dei propri limiti (leggi tutti i consigli per appuntamenti sicuri di Tinder).

Inoltre, sul sito di Match Group ci sono i contatti delle associazioni e delle autorità che è possibile contattare in ciascun paese in cui Tinder è disponibile, più altri suggerimenti per la sicurezza (scopri i contatti internazionali per la sicurezza). Ad esempio, in Italia è possibile DiRe, la rete di centri antiviolenza, sul cui sito si trovano moltissime informazioni utili.

Tinder e le app di dating sono sicure?

Abbiamo visto le funzioni di sicurezza e le iniziative del settore, ma le app sono davvero sicure? Secondo alcune associazioni che si occupano di sicurezza femminile, la risposta è no, ma attribuire tutta la responsabilità all’app sarebbe un errore.

Altri, invece, suggeriscono che queste aziende hanno un enorme bacino di utenti, per cui hanno anche la responsabilità di fare qualcosa in più oltre a creare dei servizi di segnalazione o di controllo disponibili solo in alcuni paesi e per di più a pagamento.

Il problema è che molti degli strumenti più efficaci si scontrano con il diritto alla privacy degli utenti in generale, che copre anche chi ha commesso reati sessuali in passato. Ma allora, che cosa si può fare?


Servono leggi che regolamentino l’uso dei controlli di sicurezza e che tengano conto dei pericoli a cui sono esposte le donne.


Scenari futuri della sicurezza nelle app di dating

In qualità di sviluppatori di software di cybersicurezza, crediamo fermamente che la soluzione di molti problemi sociali passi anche per la creazione di tecnologie potenti. Stiamo parlando principalmente di controlli automatizzati e intelligenti basati sull’AI, in particolare sul machine learning, che consentono non solo di individuare persone e profili problematici, ma anche di monitorare le attività in tempo reale e intervenire rapidamente.

Tuttavia, l’uso di questi strumenti non è scontato e presenta 2 problemi:

  1. Non rispetta i regolamenti sulla privacy, che andrebbero rivisti per consentire determinati controlli.
  2. Comporta un costo significativo per l’azienda, che potrebbe ricadere sull’utente finale, per cui è necessario stabilire meglio le responsabilità e proteggere l’utente.

Quindi, per prima cosa, servono leggi che regolamentino l’uso e lo sviluppo dei controlli di sicurezza per il dating, che tengano conto dei pericoli a cui sono esposte le donne e che siano in grado di superare le barriere nazionali.

Detto questo, valgono poi i consigli di sicurezza di Tinder da applicare a livello personale: le app di dating consentono alle persone di proiettare un’immagine di sé che può non corrispondere alla realtà, per cui bisogna sempre mantenere un atteggiamento prudente, almeno durante i primi appuntamenti.

Sarebbe bello non dover ripetere consigli come “datevi appuntamento in un luogo pubblico” o “quando esci, informa la tua famiglia o persone a te vicine”, ma purtroppo sono necessari, perché il numero di reati sessuali contro le donne è ancora troppo alto per abbassare la guardia.

Per concludere, ricordiamo che le molestie possono anche essere esclusivamente digitali, ma non per questo sono meno pericolose e la vittima ha comunque il diritto di denunciarle alle autorità. Di fatto, il 70% delle molestie digitali, se non controllato, sfocia in un caso di violenza fisica o sessuale.

CONTINUA A LEGGERE: Sondaggio sulla cybersicurezza europea di Panda Security

Buona navigazione e buon utilizzo sicuro di Tinder.

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