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Gli effetti della pandemia sulla cybersicurezza dei teenager

Internet sembra un luogo più sicuro a quanto dice un report di Microsoft, e il merito è soprattutto dei minori.

Il 2020 è stato un anno di grandi cambiamenti per tutti, ma una delle fasce di età più colpite è stata sicuramente quella di bambini e adolescenti. Molti si chiedono come e in che misura la pandemia abbia modificato le loro abitudini online e inciso sulla loro sicurezza informatica.

Per rispondere a questa e altre domande, il 9 febbraio si celebra il Safer Internet Day, ovvero la giornata mondiale per un Internet più sicuro. Durante l’edizione di quest’anno, Microsoft ha presentato la sua ricerca su scala mondiale, “Civility, safety & interaction online”, i cui risultati del 2020 hanno messo in luce molti fenomeni interessanti.

In breve, i ragazzi pensano che la sicurezza e l’educazione su Internet stiano aumentando. Tuttavia, il rischio di comportamenti offensivi o pericolosi online rimane altissimo, soprattutto per quanto riguarda il cyberbullismo e le molestie sessuali online.

In questo post, analizziamo più da vicino i risultati del sondaggio di Microsoft per capire cosa pensano i ragazzi e cos’è cambiato durante un anno di lockdown, didattica a distanza e aumenti vertiginosi del tempo trascorso online.

Educazione online: l’iniziativa di Microsoft

Nell’ottica di un maggiore impegno sociale, nel 2016 Microsoft ha lanciato un programma per la Digital Civility, ovvero l’educazione nel mondo digitale. Ogni anno, la multinazionale di Windows conduce un sondaggio su diverse migliaia di persone in tutto il mondo per misurare come viene percepito il mondo digitale. Al suo interno, viene data molta importanza alla visione di bambini e adolescenti, in quanto i dati vengono divisi per fascia d’età e per generazione di appartenenza (c’entra anche l’attenzione di Microsoft per il digital divide).

In più, Microsoft ha lanciato una sfida al suo pubblico, la Digital Civility Challenge. Consiste nell’intraprendere azioni concrete per migliorare l’educazione e il civismo nel mondo digitale, e si basa su quattro pilastri:

  1. Mostrare rispetto ed empatia nelle interazioni online.
  2. Rispettare le differenze e non discriminare.
  3. Riflettere prima di rispondere a commenti e post online.
  4. Difendersi e aiutare le altre persone in difficoltà.

Questi principi generali sono particolarmente importanti per i ragazzi, in quanto collettivo più vulnerabile della nostra società nonché categoria trasversale che si aggiunge alle altre fonti di potenziali discriminazioni, come il sessismo o il razzismo.

Cosa cambia per gli adolescenti dopo il COVID-19

L’ultima edizione di questo sondaggio, segnata dalla pandemia, è stata modificata per tenerne conto e valutare un nuovo dato importante: l’effetto del COVID-19 sulla sicurezza digitale dei ragazzi.

Se vuoi, puoi scaricare il rapporto completo su scala mondiale o il riassunto dei dati per l’Italia (tutto il materiale è in inglese). Qui, ti presentiamo i risultati più importanti:

L’opinione di Telefono Azzurro sulla cybersecurity

Il 23 marzo, si è inoltre celebrato l’evento Lo Stato della Civiltà in Rete: pericoli e opportunità in Rete, organizzato da Microsoft Italia e Telefono Azzurro. In questo contesto, sono stati presentati i dati del sondaggio che abbiamo appena visto e si è fatto il punto sulla situazione italiana e sulle sfide per il futuro.

Ecco cosa ne pensa Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro: “l’utilizzo crescente della tecnologia, che ha caratterizzato gli ultimi dodici mesi e che è stato accentuato inevitabilmente dalla recente e drammatica chiusura delle scuole, ha ridotto le interazioni sociali tra minori e ci ha ricordato dei pericoli per i bambini e gli adolescenti online”.

Oggi la sfida consiste nel trovare un bilanciamento tra la tutela dei diritti fondamentali, in particolare il diritto alla privacy, e la necessità di proteggere i bambini e gli adolescenti online”, ha continuato.

La prevenzione è un altro aspetto cruciale. Occorre lavorare insieme, tra aziende, istituzioni e associazioni, per creare una cultura condivisa, permettendo ai bambini e agli adulti di riferimento di sviluppare le risorse e le competenze per muoversi in sicurezza nell’ambiente digitale”, ha concluso Caffo.

Conclusioni

A questo proposito, ti ricordiamo che puoi sempre contare sul software di parental control di Panda, che ti aiuta a controllare l’attività online dei tuoi figli mentre li accompagni nel loro processo di apprendimento e progressiva indipendenza. Come abbiamo detto altre volte, non si tratta (solo) si limitare e proibire, ma di insegnare ai ragazzi a riconoscere i pericoli e abituarli a poter contare sugli adulti come riferimento e fonte di aiuto in caso di problemi.

I pericoli online si presentano quando il bambino o l’adolescente è da solo, con il suo smartphone o il suo portatile connesso a Internet. Per questo è importante aiutarli a diventare utenti consapevoli e autonomi.

Infine, per approfondire questi argomenti ti consigliamo questi post del nostro blog:

Buona navigazione e buon contributo all’educazione digitale!

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