Pro e contro della digitalizzazione sanitaria, tra visite online e app per la lotta contro il COVID.

Il 2020 è stato l’anno del salto nella digitalizzazione e questo cambiamento non ha interessato solo l’e-commerce o l’intrattenimento, ma anche settori più critici della società, come la sanità pubblica.

Da un lato la digitalizzazione ci ha permesso di adattarci alla pandemia, ma dall’altro ha anche creato nuove difficoltà a livello di sicurezza informatica e protezione dei dati personali. Per questo, ora che siamo agli inizi del 2021, vogliamo ripercorrere lo scorso anno e vedere come le nuove tecnologie hanno cambiato la sanità e come si è trasformato il rapporto con il cittadino.

Che servizi sono stati creati o potenziati? In quali aspetti la digitalizzazione ha migliorato le nostre vite? Quali sono gli effetti negativi della digitalizzazione della sanità? In questo post risponderemo a queste domande e cercheremo di capire quale sarà il futuro della sanità 2.0.

Novità digitali del sistema sanitario

La pandemia è arrivata in un momento cruciale della digitalizzazione in Italia: il sistema sanitario nazionale era pronto, ma mancava lo slancio iniziale. Ecco le principali novità introdotte o applicate nel 2020:

  • Fascicolo sanitario elettronico (FSE). Tutti i cittadini possono connettersi a uno spazio personale online in cui vengono registrati gli esami, le visite, i referti e i piani di trattamento terapeutico, nonché le versioni digitali delle ricette farmaceutiche. Questo strumento ha il grande pregio di centralizzare e riunire online la documentazione clinica di una persona, ovvero sganciando le informazioni da supporti cartacei e luoghi fisici. Insomma, è comodo e fa bene all’ambiente!
  • Ricetta dematerializzata. Con questo termine un po’ complicato si fa riferimento alla possibilità di ritirare prodotti in farmacia anche senza la ricetta cartacea. Ora è sufficiente comunicare il numero della ricetta al farmacista tramite il documento digitale o qualsiasi altro mezzo di comunicazione telematica: telefono, SMS o email.
  • Telemedicina. Per le visite più semplici, per quelle di controllo e per la lettura di referti ora è possibile organizzare una visita telefonica o una videochiamata.
  • Videochiamate e conferenze per il personale sanitario e i pazienti Covid. I servizi di videochiamate sono migliorati moltissimo e miglioreranno ancora di più con il 5G. ciò permette al personale sanitario di ridurre almeno in parte le possibilità di contagio di gruppo e consente ai pazienti in isolamento di vedere amici e familiari, seppure su un tablet.

App e software

Il sistema sanitario nazionale si è evoluto anche grazie al contributo di aziende e progetti privati, che ci aiutano ogni giorno a gestire l’emergenza del COVID-19. In particolare, durante il 2020 sono state create molte soluzioni sanitarie digitali: abbiamo sviluppato app per il tracciamento dei contatti (Immuni), abbiamo imparato a sfruttare i dati e l’AI per comprendere meglio la malattia e sono stati creati molti software che facilitano il rispetto delle norme anti-COVID, ad esempio sistemi di rilevamento della temperatura, della distanza interpersonale, della presenza di mascherina e così via.

Infine, il mercato ha visto nascere molte iniziative utili che hanno risolto le nuove necessità dettate dalla pandemia, ad esempio Pharmap, un’app con cui è possibile ordinare la consegna di farmaci a domicilio dalle farmacie più vicine.

Il digitale ci aiuta a rispettare le norme che riducono i contagi senza stravolgere ulteriormente le nostre abitudini, o almeno riducendo l’impatto del confinamento sulla maggior parte di esse. La semplice esistenza dell’e-commerce ha alleggerito enormemente il peso posto sulle spalle dei cosiddetti lavoratori essenziali, e sicuramente senza le alternative digitali non sarebbe stato possibile frenare i contagi con l’efficacia dimostrata finora.

Controllo Genitori

Lati negativi della sanità digitale

Evidentemente, i vantaggi della trasformazione digitale della sanità sono per molti ma non per tutti, e sono comunque accompagnati da alcuni effetti collaterali. Il problema più grosso era e rimane il digital divide: una grossa fetta della popolazione non si è ancora familiarizzata con le tecnologie digitali e pertanto non ha accesso a servizi come il fascicolo sanitario elettronico oppure non ha i mezzi necessari per utilizzarli (non tutti hanno un computer o uno smartphone in casa). Le cause principali, infatti, sono l’età e le disparità socioeconomiche.

Da un punto di vista clinico, poi, la sanità digitale comporta una trasformazione del rapporto medico-paziente e non sappiamo ancora quali siano gli effetti a lungo termine sull’efficacia del processo diagnostico.

Infine, la digitalizzazione dell’assistenza sanitaria implica una nuova sfida a livello di sicurezza informatica: una nuova categoria di dati sensibili sta migrando da offline a online. Abbiamo sistemi di protezione adeguati? Le ASL dovrebbero condividere i dati con le aziende sanitarie private? A quali minacce informatiche ci esponiamo utilizzando la sanità pubblica digitale?

Queste sono solo alcune delle domande a cui purtroppo, per ora, non siamo in grado di rispondere, ma su cui dovremo riflettere seriamente il prima possibile.

Il futuro della sanità pubblica

Tutte le trasformazioni a cui abbiamo assistito nel 2020 ci portano a pensare che non si tratti di misure temporanee ma di tendenze emergenti e destinate a rimanere. Di conseguenza, ci aspettiamo alcuni cambiamenti nel sistema sanitario nazionale:

  • Valorizzazione delle persone e dei talenti. La pandemia ha dimostrato chiaramente che per quanto possiamo digitalizzarci, dietro le macchine servono persone coraggiose e competenti come il personale sanitario delle nostre ASL e AO.
  • Valutazione del federalismo sanitario, che a detta di molti è un mezzo fallimento. Lo dimostrerebbe l’eccessivo divario tra nord e sud a livello dei servizi disponibili.
  • Flessibilità organizzativa. Più spazio per l’ADI (assistenza domiciliare integrata), unità mobili e interventi territoriali coordinati dall’intelligenza artificiale. La capacità predittiva dei modelli di machine learning ci aiuta ad agire rapidamente ed evitare catastrofi.
  • Un nuovo braccio di ferro tra sanità pubblica e privata. È chiaro che i tagli avvenuti negli ultimi anni hanno avuto un impatto enorme. Ora bisogna vedere quali decisioni verranno prese al riguardo, mentre parallelamente cresce l’offerta e la potenza dei servizi sanitari privati, che arrivano là dove si esauriscono le risorse del settore pubblico.

Il digitale potrebbe essere la soluzione per i problemi endemici della sanità italiana, ma prima dovremo superare i limiti della mancanza di conoscenze, strumenti e sistemi di sicurezza. Per quanto riguarda questi ultimi, ogni cittadino e utente della sanità digitale dovrebbe innanzitutto prendere sul serio la protezione dei dati e installare un buon sistema di cybersecurity su tutti i suoi dispositivi.

Buona navigazione e buon passaggio alla sanità digitale!