Quasi il 6% delle notizie sulla COVID-19 è falso. Aumentano anche gli attacchi informatici.

Con l’inizio della fase 2, l’apprensione degli italiani cresce e ricomincia ad aumentare anche il numero di fake news legate al coronavirus: quasi un punto percentuale in più, dal 4,7% al 5,5%, secondo l’Osservatorio sulla disinformazione online di Agcom (scaricalo qui).

Inoltre, cresce il numero di attacchi informatici rispetto all’anno scorso, un 16% in più rispetto al primo bimestre del 2019, e dei 16.000 nuovi domini legati alla COVID-19, il 20% è fraudolento.

Che cosa significano questi dati? Siamo sotto attacco informativo e informatico? E chi sono i responsabili? In questo post rispondiamo a queste domande e ti spieghiamo com’è fatta una fake news, perché circola e come difenderti, soprattutto in un periodo in cui la disinformazione può cambiare pericolosamente i nostri comportamenti, creando false speranze che ci fanno abbassare la guardia o, al contrario, instillandoci nuove paure infondate.

Fake news sul coronavirus

Un 1% può sembrare poco, ma in due mesi è un aumento enorme, soprattutto se dovesse mantenersi nel tempo. La disinformazione minaccia il nostro rapporto con i canali di informazione e, più in generale, con Internet. Di chi possiamo fidarci? Questa notizia è attendibile oppure no? Queste sono le domande che ogni giorno milioni di utenti si pongono, quando si trovano di fronte a notizie particolari.

Il passato, nazionale e internazionale, ci ha insegnato che nessuno è al riparo dalle fake news, neanche i quotidiani online più prestigiosi e tantomeno i politici, tra cui ce ne sono alcuni che ne fanno un ampio uso per influenzare l’opinione pubblica.

Secondo l’analisi di Agcom, le fake news sul coronavirus ruotano intorno a temi cruciali, come la paura e altre emozioni negative, e approfittano del clima di incertezza sulle misure di sicurezza e le fasi della riapertura.

Le parole chiave delle notizie false degli ultimi due mesi sono: mascherina, emergenza, diffusione, test, casi, ospedale e pazienti. Questo dato conferma che le narrazioni più diffuse tra le fonti di disinformazione riguardano i rischi e la cronaca.

In particolare, tra quelle più diffuse troviamo:

  • Il virus è stato rubato da spie cinesi in un laboratorio canadese.
  • Il nuovo coronavirus contiene sequenze di DNA simili all’HIV.
  • Il virus della COVID-19 è stato creato da un gruppo finanziato da Bill Gates.
  • Il virus si propaga attraverso il 5G.
  • La COVID-19 si cura con dosi massicce di aglio.

Queste sono solo alcune delle fake news più diffuse nell’ultimo periodo. In totale, il ministero della salute ha smentito 65 falsi miti sul coronavirus.

Fake news nei social media

Sempre secondo l’analisi dell’Osservatorio Agcom, ad aprile il 25% delle notizie false diffuse dai social media era legato al coronavirus. Insomma, le piattaforme dei social sono ancora uno dei luoghi più infestati dalla disinformazione, ma per fortuna Twitter, Facebook e gli altri giganti dei social media si danno da fare per chiudere le pagine di fake news.

Sui social network bisogna fare particolarmente attenzione, perché le notizie sono più brevi e vengono diffuse e condivise alla velocità della luce, con un controllo ancora inferiore rispetto ad altri ambiti online.

Perché esistono le fake news?

Il primo passo per immunizzarci contro le notizie false è capirle, e la prima cosa da chiedersi riguardo alle fake news è appunto “perché esistono?” e “a che cosa servono?”. Ebbene, eccetto rari casi di diffusione involontaria e i falsi miti (le cosiddette leggende metropolitane), le fake news vengono create per:

  • Sfruttare i temi di tendenza per aumentare il traffico di siti monetizzati (click-baiting).
  • Persuadere il pubblico diffondendo false credenze a scopi politici o economici.
  • Convincere gli utenti ad aprire link/allegati fraudolenti (phishing) facendo leva sulla curiosità, sulla paura e così via.

In generale, quindi, una fake news è una notizia confezionata appositamente per perseguire uno scopo disonesto e va trattata come un atto criminoso: va segnalata al proprietario della piattaforma e alle autorità.

In particolare, ricordiamo che in questi ultimi due mesi sono stati creati molti nuovi domini fraudolenti legati al coronavirus che sfruttano la tematizzazione di questo argomento per mietere decine di migliaia di vittime. In periodi come questo, quindi, è di vitale importanza fare attenzione al phishing. Ad esempio, il 16 marzo è stato scoperto un attacco informatico di diffusione di malware attraverso un file .rar chiamato “Important – Covid-19”.

Come riconoscere una fake news

Ora che abbiamo capito perché vengono diffuse, è naturale chiedersi come si fa a riconoscere le fake news. Come vedremo a breve, ci sono diverse tecniche per verificare una notizia, ma la risposta generale è che “ci vuole pazienza”. Sembra scontato, ma ciò che permette davvero la diffusione di notizie false è il poco tempo che dedichiamo alla verifica delle notizie che leggiamo.

Ecco allora i nostri consigli per riconoscere una notizia falsa:

  1. Vai oltre il titolo. Molti lettori, presi dalla frenesia, si fermano al titolo. Leggi tutta la notizia prima di crederci e condividerla, soprattutto se il titolo suona altisonante o esagerato, ad esempio “Decreto shock: proibito Facebook in tutta Europa!”.
  2. Verifica fonti e informazioni extra. Fai clic sui link, cerca l’autore o l’organismo che ha pubblicato la notizia, fatti un’idea dell’attendibilità della fonte e dei luoghi da cui ha attinto le informazioni.
  3. Cerca conferme esterne su fonti ufficiali. Soprattutto per quanto riguarda la pandemia COVID-19, ogni nostra scelta può essere di vitale importanza. Per questo, prima di prendere una decisione basata su una notizia, consulta il sito del Governo o almeno un quotidiano rispettabile per vedere cosa dicono al riguardo.
  4. Diffida di notizie scritte male. A volte basta fare caso alla qualità del testo, se è scarsa e contiene errori può darsi che si tratti di una fake news, proprio come nel caso dei siti web di phishing.
  5. Tieni conto dei tuoi pregiudizi. Più facile a dirsi che a farsi… Purtroppo, molte fake news politiche fanno leva sui nostri preconcetti, che ci portano ad abbassare la guardia e credere a ciò che leggiamo senza farci troppe domande. Nell’era delle fake news, il concetto di “troppi dubbi” non esiste: fai più attenzione possibile per non essere vittima dell’ultima bufala online.
  6. Potrebbe essere uno scherzo. Online ci sono molti siti che pubblicano finte notizie divertenti, come it. Se è la prima volta che visiti un sito o un profilo social, leggi altri post per capire dove sei finito e cosa stai leggendo.
  7. Consulta i siti di debunking. Online ci sono vari siti che si dedicano a smontare falsi miti e fake news, un’attività nota in inglese con il termine debunking. Prova a cercare la notizia insieme a questa parola chiave per vedere se uno di questi siti l’ha già smontata.
  8. Chiedi agli esperti. Infine, se hai letto una notizia che ancora non ti convince e per te è importante capire se è vera, puoi sempre contattare un esperto in materia, le autorità o un ente pubblico affidabile. Ad esempio, se vuoi sapere con certezza come si indossa e quanto dura una mascherina, chiedi al tuo medico di famiglia.

Conclusioni

Le fake news sono un problema con cui dobbiamo imparare a convivere, proprio come il nuovo coronavirus. La buona notizia è che, proprio come una malattia, se sappiamo come si diffondono possiamo riconoscerle ed evitare il contagio (e la successiva condivisione).

Sappiamo bene quanto sia frustrante dover dubitare di ciò che leggiamo, ma la posta in gioco è alta: ne va delle nostre opinioni e, durante questi mesi, anche della nostra salute.

Infine, dato che dietro molte fake news sul coronavirus si nascondono cybercriminali e malware, installa il nostro antivirus completo per proteggere i tuoi dispositivi e depenna almeno questa incombenza dalla lista delle cose da fare.

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